Ti prenderei,
ti solleverei,
raccoglierei il tuo foulard appena caduto.
Vorrei essere la terra,
vorrei essere una pianta,
raccogliermi tra i fiori,
raccogliermi tra i frutti,
dentro il giardino del mondo
ci sono semi per tutti.
Raccogliermi in preghiera,
raccoglierei gli orfani della guerra
e gli regalerei tutto il “grano” del mondo.
Prendo la mia penna,
il suo inchiostro è il suo “seme”,
quanti colori ora…
Raccogliermi!
Sento un’eco?
Da dove proviene?
“Qualcosa” che feci volare
ora sta tornando indietro…
Raccogliermi!
Quanto conta un seme?
Quanto conta un raccolto?
Non conterà mai più di un seme.
Raccogliermi!
Sotto la pioggia,
sotto l’ira,
niente germoglia,
niente vive,
odore di “morte”,
Non mi raccolgo!
Sotto la pioggia,
sotto l’ira,
cosa pensi di raccogliere?
Non raccolgo!
Una madre,
un padre,
il seme più bello del mondo.
“Questo” seme
dura
per tutta la vita,
come il vento e la vela…
Raccogliermi!
Ogni sguardo,
ogni passo,
ogni abbraccio,
ogni bacio,
donalo al mare,
donalo al Cielo,
donalo al vento,
il seme ti porterà un fiore
per l’amore…
Raccogliermi!
Un seme nascosto sotto la neve,
è come un contadino
quando aspetta la primavera.
In qualsiasi coscienza,
in qualsiasi “cortile”,
il seme crescerà,
è invisibile…
Un agricoltore, il cui grano vinceva sempre il primo premio
alla fiera regionale, aveva l’abitudine di dividere i semi migliori
con tutti i contadini del vicinato. Quando gli chiesero perchè,
egli rispose: “Il vento solleva il polline e lo trasporta da un campo
all’altro, perciò se i miei vicini coltivassero un grano di qualità
inferiore, l’impollinazione crociata impoverirebbe la qualità
del mio raccolto. Ecco perchè ci tengo che essi piantino solo i semi
migliori”. Tutto ciò che diamo agli altri lo diamo a noi stessi.
(Anthony De Mello, la preghiera della rana)
Quanti semi marci
ci gettiamo addosso?
Quanti sono?
E di “questi” quanti ne germogliano
dentro i nostri cuori?
Dobbiamo fare sempre
la massima attenzione,
i semi rimangono!
Tutto finisce,
tutto muore,
i semi rimangono!
Cosa raccolgo?
Non riesco a raccogliermi!
Pensieri,
parole,
azioni,
porta sempre con te il tuo”seme”.
Il seme di mio padre,
il ventre di mia madre,
raccogliermi!
Il seme
di mio padre,
ha trasformato la mia vita,
al di là di un finestrino
continuo ad osservare.
Questo “treno” continua a correre,
inarrestabile…
I miei occhi persi
tra “rami”
di grandi alberi,
tra mani di angeli:
“Ciao Luca”.
Dio benedica sempre
la mia radice.
Questo “vento”
possa alzare il mio seme…
Raccogliermi!
C’è troppo male,
da dove proviene?
Da quale seme proviene tutto questo?
Chi è?
I fiori e le piante
non crescono più,
il sole non riesce più a splendere,
anche i cani sono tristi,
chi è?
L’angelo: “E’ il diavolo, Luca è il diavolo”!
Siamo infettati,
siamo contaminati,
il mondo è esploso…
L’odio,
il rancore,
sono semi
mai germogliati,
esplosi,
caduti,
schiacciati,
sopra asfalti bagnati dal sangue.
Non riesco a raccogliermi.
Chi semina nella sua carne,
dalla sua carne raccoglierà corruzione;
chi semina nello Spirito Santo
raccoglierà vita eterna.
(San Paolo)
Andrò sempre incontro
ai contadini,
andrò sempre incontro
ai poeti,
non posso fare a meno della terra,
non posso fare a meno della parola,
devo toccare la terra,
devo toccare la parola…
Raccogliermi!
Lavorare il proprio “orto”,
coltivare il proprio “orto”,
seminare,
irrigare,
in attesa del grande caldo,
in attesa di un sole implacabile,
acqua…è l’acqua che fa l’orto.
Vederla scorrere
dentro “l’anima” della terra,
le insenature della terra,
la benedizione di Dio,
curarlo come un bambino,
proteggerlo come un bambino,
raccogliermi!
Massimo: “La mia casa è sulle colline di Trujillo.
Un posto molto semplice, pietre rosa che si scaldano al sole
e un orto che profuma di erbe di giorno e di gelsomino la notte.
Oltre il cancello c’è un gigantesco pioppo, fichi, meli, peri.
Il terreno è nero, nero come i capelli di mia moglie.
(dal film il gladiatore)
Coltiva la rosa,
coglila e raccogliti vicino a “lei”
prima che appassisca.
Ti ha sempre parlato d’amore
in assoluto silenzio…
Ieri sera ho bagnato
la mia rosa con le mie lacrime,
le sue spine sentivano il mio dolore…
Raccogliermi!
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La rosa incorona i poeti
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E’ il simbolo dell’amore che trionfa
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Il regno dei Cieli si può paragonare a un granellino di senapa,
che un uomo prende e semina nel suo campo.
Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto,
è più grande degli altri legumi e diventa un albero,
tanto che vengono gli uccelli del Cielo e si annidano fra i suoi rami.
(Gesù di Nazareth, in Vangelo secondo Matteo)
Che dio ci benedica e ci stia sempre vicino non ci abbandonare padre
Ti abbraccio