Di Luca Scutti

IL FOGLIO BIANCO DEL CIELO

…un foglio bianco galleggia

sopra la superficie del mare,

è una lettera scesa dal Cielo,

è una lettera scritta dal Cielo

per il mare.

 

Le acque la raccolgono,

le onde

la cullano davanti al sole,

l’accarezzano,

migliaia di braccia protese verso la Luce,

migliaia di braccia si allungano,

migliaia di braccia sporgono

dalla superficie dell’acqua,

desiderio di aggomitolarsi uno accanto all’altro,

desiderio di riunirsi…

 

Sono le braccia di padri

buttati e gettati via,

sono le braccia di madri

buttate e gettate via,

sono le braccia dei loro figli

buttati e gettati via,

tutti dispersi e sparpagliati chissà dove…

 

Catena maledetta catena,

è una sequenza senza fine,

è una successione di distruzione e decadenza,

è la collezione dell’estinzione di se stessi.

 

Videro un bambino

seduto sopra il bagnasciuga,

tra le mani custodiva un foglio bianco,

il suo capo era chino…

Dove eri finito,

in quale luogo ti trovavi,

quando tuo figlio

si “dissanguava” nel fosso…

E tu che continui a parlare

dicendo che hai un piano,

qual’è?

Com’è?

Lasciarlo “morire” come un cane?

 

La tua casa,

la tua macchina,

il tuo lavoro,

i tuoi “pseudo” amici,

le tue tavolate imbandite,

i tuoi viaggi,

il tuo essere “turista”,

sono le uniche cose

che più hai amato in tutta la tua vita.

 

Quello che deve fare

un padre e una madre

e conoscere suo figlio…

 

Comprendere,

essere al corrente,

essere informato,

percepire,

avvertire,

incontrarlo,

riconoscerlo nell’ombra,

riconoscerlo al crepuscolo

quando la luminosità del Cielo

è limitata,

quando la luminosità del Cielo

è incerta.

Il Crepuscolo

è l’intervallo del tempo,

prima che sorge il sole…

 

Riconoscere tuo figlio

nel tramonto,

riconoscere tuo figlio

nella confusione,

riconoscere tuo figlio 

nell’impenetrabilità.

 

Quello che deve fare

un padre e una madre

e conoscere suo figlio

nel profondo,

nella sua parte più infossata,

nella sua parte più depressa,

nel suo infinito,

nel suo abisso,

nel suo sentito,

nel suo radicato,

nell’anima,

ciò che ama,

ciò che odia,

cosa lo fa piangere di gioia,

i suoi gioielli,

le sue pietre preziose,

le sue gemme,

cosa lo fa piangere di dolore,

i suoi tormenti,

i suoi dispiaceri,

la sua desolazione,

e tutto ciò che c’è in mezzo,

a metà,

nella parte centrale,

nel suo punto centrale,

il cuore…

 

E ora dimmi

una sola cosa che sapevi di tuo figlio,

l’unica cosa che voleva qual era?

 

…che suo padre,

che sua madre,

lo conoscessero,

bastava solo chiederlo,

si bastava solo chiederlo”.

 

Il bambino

dopo aver letto

il foglio bianco sceso dal Cielo

s’incamminò in fondo al mare…

Era

tuo

figlio.

 

 

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