Sono qui,
mentre un’altra ora è passata,
un altro giorno se ne andato,
qualcuno non c’è più,
ombre ovunque che faticano ad adattarsi,
troppe parti poco illuminate,
troppe zone buie,
troppe stanze scure,
cuori che continuano
ancora a battere seppur a fatica,
a stento,
avvolti dalla debolezza e dai tormenti…
Poi il Cielo che si squarcia,
c’è un’apertura,
c’è una rottura,
è una fessura,
frammenti che tra poco cadranno,
poi una voce lacerante:
“Vestiti dell’essenziale,
vestiti del necessario,
l’Importantissimo,
il Primario,
lo Spoglio.
E’ arrivato l’attimo di capire,
è arrivato l’attimo di decidere,
è arrivato l’attimo di cambiare,
è arrivato l’attimo di incidere
sopra “quello” squarcio del Cielo,
tagliare,
graffiare,
rigare…
E’ arrivato l’attimo della diversità,
più contrasto,
più dislivello,
abbiamo assistito a troppi ammanchi di cuori,
troppe bugie,
troppi buchi neri,
troppi “distacchi”,
troppa imperturbabilità,
troppe distanze,
troppe partenze,
poeta è arrivato l’attimo
di fare la differenza.
E’ arrivato l’attimo di preferire,
il prediligere un cuore,
prendere un’anima e presentarla alla tua,
donarla,
offrirla,
condurla,
è arrivato il momento di saper distinguere,
anche dividere
seppur sia molto doloroso,
discernere
durante il tuo viaggio,
il contatto tra la preghiera e l’azione,
l’accostamento,
l’unione,
il legame indissolubile,
tra la spiritualità e la vita,
comprendere
mediante il potere dello Spirito Santo,
questo meraviglioso Principio immateriale,
questa natura corporea,
anima,
vita,
soffio,
cuore.
Percepire
la vera natura delle persone.
E’ arrivato l’attimo della cura,
l’impegno
della responsabilità del cuore,
contro la noncuranza,
l’attenzione contro la distrazione,
la considerazione contro il disinteresse,
la dedizione contro la disattenzione,
custodire le lacrime
e i dolori,
sorvegliale sempre,
difendile,
vegliale.
Ossequiarle,
adorarle,
venerarle,
mantenerle,
restargli fedele,
adorarle,
rispettarle.
C O N S E R V A L E !
E’ arrivato l’attimo contro l’omologazione,
tutti conformi agli standard sociali,
tutti conformi ai modelli culturali dominanti,
i regnanti del potere
per sottomettere,
i prevalenti
per manipolare,
tutti persi della loro specificità,
è arrivato l’attimo
di chiudere le porte agli standardizzati,
fabbricati in serie,
unificati,
comuni,
cuori umiliati e appiattiti.
E’ arrivato l’attimo
di aprire le porte alle capacità,
all’ingegno,
alla spaziosità,
alla vastità del cuore,
la sua attitudine,
la sua grandezza,
la sua inclinazione,
la sua indole,
la sua estensione per vedere dove ti porta,
il suo estro come una dote sacra.
E’ arrivato l’attimo di racchiudere il delicato,
abbracciarlo,
racchiuderlo,
è utile al cuore.
Spogliarsi e indossare un altro vestito,
cambiarsi le scarpe,
iniziare a parlare un “linguaggio”
che non abbiamo mai percepito,
afferrato,
raccolto,
sollevato da “terra”,
accolto,
ospitato,
protetto,
stretto.
Lasciamo
sempre la porta accostata,
un uscio,
un cuore sempre battente,
passaggi fondamentali,
l’essenziale per il delicato,
è utile al cuore.
E’ arrivato l’attimo di afferrarla,
è arrivato l’attimo di stringerla,
è la mano di chi non c’è la fa,
è la mano di chi non c’è la fatta,
di chi non è mai andato,
di chi non lo ha mai fatto,
di chi non ha mai detto,
di chi non si è mai mosso,
di chi non ha mai creduto.
E’ arrivato l’attimo di diffondere il bello,
il delizioso,
l’armonioso,
il Glorioso,
è arrivato l’attimo di seminare,
far nascere,
originare,
suscitare,
il desiderio racchiuso dentro un sogno,
la trepida attesa di un amore,
una sosta,
una speranza,
nessuna illusione o miraggio,
nessuna utopia o fantasticheria,
è un nuovo tempo,
è una nuova età,
ci sono nuovi gradini da salire,
andare su,
arrampicarsi,
innalzarsi,
elevarsi,
sollevarsi,
e poi ascoltare cosa ha da dirci l’Universo…
DIO.
C’è un nuovo rintocco,
ci sono nuovi ticchettii,
c’è una nuova pulsazione,
c’è un nuovo fremito,
ora il batticuore ha una nuova cadenza,
è una nuova melodia“.
Si svegliò,
entrava la Luce
dal vetro della finestra,
poi toccandosi il petto
sentiva qualcosa muoversi,
pensò…
“E’
un
nuovo
battito
del
cuore”.
Abito
in
me.
😘😘😘😘😘😘😘😘
🙂