Di Luca Scutti

LETTERA AL CUORE

 

“Che ti ho fatto? Cosa ho combinato?

Non ti ho rispettato,

non me lo potrò mai perdonare.

Forse un giorno si,

ma quel giorno non so se tornerà,

non so se mi darai di nuovo la possibilità

di indossare ancora una volta un paio di scarpe da ginnastica,

io runner tu cuore grande e immenso!

Dicono che la corsa sia tutta testa, gambe e cuore,

oh no, è soprattutto cuore, è soprattutto cuore grande e immenso!

Mi hai portato a correre sotto il sole a più di 40 gradi,

mi hai portato a correre sotto la neve,

mi hai portato a correre sotto chicchi di grandine,

mi hai portato a correre ovunque,

mi hai portato a correre in qualunque luogo che abbia potuto visitare,

io cazzo ti ho portato dentro una freddissima

sala chiamata terapia intensiva,

ma tu non mi hai abbandonato un solo istante,

hai tenuto come un pazzo,

hai combattuto contro quelle coronarie completamente ostruite,

non respiravi più,

il sangue lo sentivi freddo,

sapevi che li a poco avremmo strisciato,

dentro un letamaio di due coronarie del cazzo,

sentivi l’odore di bruciato,

mentre ti veniva incontro il “treno”,

sapevi perfettamente che ci avrebbe portati via,

dietro l’ultima onda del nostro mare,

dietro al sole,

dietro alla luna,

mentre il freddo aumentava,

stavamo congelando,

stavamo morendo,

ci stava arrivando di tutto,

ci stavamo per dividere per sempre,

sentivi sopra la tua cicatrice

scendere il mio sudore gelato…

non lo so quanto ne ho riversato in quell’attimo…

non lo so,

tu lo sai,

e quel “treno” era sempre più vicino,

inarrestabile…

ma ti sentivo mio cuore grande immenso,

ti sentivo…

eri impazzito,

stavi combattendo,

cadevano sassi,

cadevano bombe,

l’odore di bruciato era ovunque,

ormai eri lacerato,

stavi soffocando,

sapevi perfettamente che quel “treno”

era partito vuoto,

sapevi perfettamente che quel “treno”

non poteva ripartire vuoto…

mentre io stavo mandando via l’ambulanza

ma non mi hai abbandonato,

mio cuore grande e immenso!

 

Ora il peggio sembra passato mio cuore,

stai riposando,

insieme dobbiamo guarire quella cicatrice,

io e te a cuore aperto,

cazzo mi porterò ancora la mano sul cuore,

stringimi a te,

sei un asso mio cuore,

continuerai ad essere la sede

degli affetti,

delle passioni,

dell’amore,

mio cuore dolce,

mio cuore tenero e sensibile,

mio cuore ardente,

mio cuore appassionato,

mio cuore d’oro,

ti prometto che non sentirai più

quel tuffo al cuore,

ti prometto che non starai più

in pena per me,

ti sentirò di nuovo ridere,

potrai di nuovo donare il tuo cuore

a “qualcuno”,

mio cuore innamorato,

dovremo uscire per forza dal cuore

di “qualcuno”,

non “prenderanno” più,

non “frugheranno” più,

come ladri,

non sarai più saccheggiato,

potrai ancora arrivare al cuore di “qualcuno”,

a commuovere,

a intenerire,

continuerò ad ascoltare la tua voce,

la voce del cuore,

ti porterò sopra le mie labbra,

parlerò ancora col cuore in mano,

dentro i tuoi segreti,

i segreti del cuore,

usciranno ancora le tue parole,

dal cuore…

mio cuore solitario,

il cuore da conigli

lo lasciamo

a chi sappiamo noi,

tu sei il cuore dell’inverno,

tu sei il cuore dell’estate,

tu sei il cuore della notte,

tu sei il cuore della mia terra,

tu sei il Cuore dove è incastonato

il Cuore di Gesù,

il Sacro Cuore,

il Cuore di Cristo,

l’opera d’arte figurativa

rappresenta il Cristo con il Cuore

in vista sul petto.

 

Ti sei voltato indietro

ad osservare quel “treno”

ripartire vuoto,

non gli hai permesso nemmeno di fermarsi,

ci siamo ritrovati io e te

sopra un’ambulanza impazzita,

vedevamo gli alberi di casa nostra andare via,

da sdraiati,

attraverso i vetri dell’ambulanza,

il Cielo era nero,

l’odore del mare penetrava dai finestrini,

Dio quanto pioveva,

mentre un’infermiera ci rincuorava,

cercava…

ma io e te eravamo stremati,

non avevamo neanche la forza di parlare,

non avevamo neanche la forza di osservare,

sapevamo che a casa per un po non saremo tornati,

sapevamo che la nostra sensibilità

sarebbe stato un duro “ostacolo”,

ingestibile da sempre,

impazzita…

ad aspettarci al pronto soccorso

le lacrime di Laura,

le lacrime di Ines,

era tutto il balsamo che potevi

chiedere in quel momento

mio cuore grande e immenso.

Nudi sopra un lettino,

freddo, freddissimo,

le luci di una sala operatoria…

 

Torneremo ancora bambini,

con i gomiti e le ginocchia sbucciate,

ma per fare questo dovrai dirmi tu

quando potrò di nuovo indossare

un paio di scarpe da ginnastica,

e quando arriverà quel giorno

penseremo che hai impedito di non spezzarti

ed io di non aver vissuto invano…

CIAO MIO CUORE GRANDE E IMMENSO”!

 

 

 

 

 

 

 

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18 Commenti

  1. Questo pezzo coincide con la data in cui nostro padre cadde in coma in seguito ad un emorragia cerebrale e qualunque parola sarebbe restrittiva per descrivere la sua bellezza. Sei GRANDE fratello e i GRANDI sanno come rialzarsi dalle cadute accidentali. Combatteremo questa battaglia con la forza inesauribile dei nostri cuori. TvB ❤

  2. Luca è bellissimo quello che hai scritto!mi sono commossa! e ringraziamo il Signore che stai scrivendo la tua testimonianza …il peggio è passato! Chiedo sempre notizie a tua sorella. ti abbraccio nicoletta

  3. Luca caro….leggo e rileggo questa lettera al “tuo” cuore . Un cuore grande pieno di emozioni e sentimenti profondi.
    Riprenditi presto.
    Un abbraccio forte.
    P.S. Un grazie ad Ines che mi ha fatto conoscere questo prezioso blog…..

  4. il tuo cuore che ti ha accompagnato nel narrare tutto quello che di meraviglioso ci offri…..non ti ha mollato perché non poteva fare a meno di TE!!!!..a tutto ❤dajee Luca
    Enrico Margiotta

    1. Grazie Enrico, bellissime le tue parole fanno bene al mio cuore.
      Ti abbraccio con tutta la mia essenza che ho.
      Grazie del pensiero.

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