Di Luca Scutti

LA MIA VECCHIA STAZIONE

 

 

Accompagnare qualcuno alla stazione,

aspettare qualcuno alla stazione,

treno merci,

treno viaggiatori,

treno rapido,

treno diretto,

la mia vecchia stazione,

il treno del sole,

il treno dal lungo percorso,

diretto,

dritto al cuore.

“Vivo dentro una vecchia stazione,

la mia unica passione,

sono sempre seduto sopra una cassetta di legno,

resto “lì” ad osservare,

percepisco lo spirito delle persone,

sento il loro “odore”,

sento il loro “dolore”,

valigie “pesanti”,

valigie “leggere”,

occhi lucidi dietro un finestrino,

mani che si agitano,

mani che stringono altre mani al di là del finestrino,

mani che salutano,

addii lunghissimi e interminabili come l’inverno,

addii corti come un lampo nel Cielo”.

La mia vecchia stazione,

il treno del sole,

il treno dal lungo percorso,

diretto,

dritto al cuore.

“Innamorati che si guardano

dentro un silenzio agghiacciante,

innamorati che contano i giorni,

innamorati che contano le ore,

innamorati che contano i chilometri,

persone che prendono treni

senza sapere dove li porterà,

viaggiare e poi sognare.

Quante confessioni avrò ascoltato,

ogni nodo della mia barba bianca

è un racconto,

ogni nodo della mia barba bianca

è un nodo dentro la mia gola,

ogni nodo della mia barba bianca

sono visi sconosciuti…”

La mi vecchia stazione,

il treno dal lungo percorso,

diretto,

dritto al cuore.

“Quando il treno non “lucida” il binario,

il silenzio avvolge la stazione,

troppi “rumori” hanno violato la mia infanzia,

troppi “rumori” hanno violato la mia vita,

ho avuto poco tempo nella mia vita,

ho avuto poco tempo di parlare nella mia vita,

ho avuto poco tempo di spiegare nella mia vita,

ora sono quì…

seduto sopra questa cassetta di legno

che non smette mai di abbandonarmi…

Il “treno” che un giorno vidi passare,

era il treno della vita,

il treno della mia vita,

non passerà più,

lo rincorsi,

lo persi,

sapevo che sarebbe passato una volta sola accanto alla mia vita,

dovevo riconoscerlo,

ma come potevo riconoscerlo?

Ancora penso: forse porta ritardo,

ma sono io che sono stato tremendamente in ritardo,

non ho avuto il tempo…”

La mia vecchia stazione,

il treno del sole,

il treno dal lungo percorso,

diretto,

dritto al cuore.

“Presi il “treno” sbagliato,

il paesaggio che osservavo

dal finestrino fu orribile,

capii fin da subito che quel paesaggio non era la mia vita,

non poteva essere la mia vita.

Ora la mia vita è dentro questa vecchia stazione,

ho sempre pensato di andare a vivere dentro un posto magico,

a volte i  vecchi fantasmi mi tagliano il cuore,

ma poi il fischio rauco del treno,

il suo fumo al passaggio,

è “qualcuno” dal Cielo che mi chiama,

è “qualcuno” dal Cielo che mi saluta,

quel sibilo è un forte richiamo dal Cielo,

è Luce, 

per me è la Luce, 

una nuova speranza per me,

capisci?

Solo io sono definitivo “quì”,

gli altri sono tutti di passaggio,

spero che un giorno

tutti riescano a salire sopra il “treno” della loro vita,

quanta nostalgia ora,

come un treno carico di nostalgia…”

La mia vecchia stazione,

il treno del sole,

il treno dal lungo percorso,

diretto,

dritto al cuore.

“I treni sono l’addio,

sapessi quanti addii ho vissuto,

poi il treno molto lentamente inizia a muoversi,

piano piano,

lento lento…

ho rubato addii che non erano per me,

“cadevano” giù dal finestrino come gocce di rugiada,

di notte erano lucciole velocissime,

li ho tutti raccolti e messi dentro il mio zaino,

illuminano la mia notte,

sono diventati i miei segreti nascosti.

Mi sono “perso” dentro questa vecchia stazione,

che mi cerchino pure,

che mi cerchi pure,

io l’aspetterò sempre “quì”,

so che verrà a cercarmi,

avrà preso il “treno” giusto?

Spero solo

non si sia seduta

nel posto sbagliato.

Quando scenderà dal treno,

la riconoscerò dalla rosa bianca

che porterà tra le sue mani…”

Vieni

purezza

e

cammina

incontro

a

me.

 

 

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11 Commenti

      1. Bravo luca. Ognuno di noi ha la sua stazione del cuore. Non sempre la vita fà le fermate giuste.!!

  1. …i pensieri si trasformano in parole, che diventano versi, uniti tra loro si chiamano poesie …..e raggiungono ” diretti il cuore “…..
    complimenti a chi riesce a “guidare ” i pensieri in una rotaia che porta dritto in Stazione….
    Bravo Luca….

  2. Grazie,
    sboccia una rosa imbiancata
    per ognuno,
    cesellata e profumata,
    una gemma per ciascuno,
    Luce unica per ogni fortunato/a
    che l’accolga.

  3. Non so perché proprio quella. Non sono un professionista. Neanche un commerciante. Ma mi sono trovato a sminuzzare le parole, le frasi di LA MIA VECCHIA STAZIONE, tra tante cose scritte da Luca Scutti nel suo Blog ilpostochenonce. Febbraio 2019, una foto, un titolo, uno scritto, in grassetto un ritornello che ritornava. Era già una canzone, mi restava poco da fare. E l’ho fatto. E devo dire che è stato anche facile.A volte decido, progetto, programmo, ricerco, proietto… A volte è uno schiocco di dita, a volte un lampo che squarcia. Altre volte è una mano sul capo. E tuto diventa facile. E felice il risultato. A presto Luca, ci vediamo alla tua Stazione.

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