“Figliolo fiume o roccia?
Cosa pensi di scegliere…
Scegli sempre il fiume,
il fiume non vince mai
per la sua forza,
nessuna violenza,
nessuna prepotenza,
nessuna malvagità,
è la sua perseveranza
che lo conduce al trionfo,
è la fermezza,
è la continuità,
è la costanza.
Poi
giù
verso la conquista,
poi
giù
verso la considerazione
di te stesso,
poi
giù
verso
il
successo.
Sei come il fiume,
l’acqua è uguale per tutti,
è identica,
è sempre stata la stessa,
è sempre stata costante e regolare,
l’acqua nel fiume è ovunque,
in ogni dove,
ma ogni fiume è diverso dall’altro,
rapido,
ampio,
tranquillo,
limpido,
freddo,
torbido,
tiepido…
Alla fine l’acqua
finisce sempre
in fondo al mare!“
Il bambino restò immobile
davanti alla riva del fiume,
non c’era nessuno accanto a lui,
eppure ascoltava una voce
proveniente dalle acque.
Era un suono,
era una ballata cristallina,
erano versi d’amore,
era la chiamata,
era una dolce lagnanza,
era il verso,
era il richiamo del Cielo…
Iniziò a contemplare
quella meravigliosa corrente,
iniziò a “fissare”,
l’aria era in continuo movimento,
c’erano spifferi ovunque,
c’erano le grandi soffiate delle nuvole,
c’era molto traffico,
c’erano i pensieri di un bambino…
Il fiume aveva ancora tante cose
da raccontare,
voleva continuare a rivelare,
voleva continuare a narrare:
“Ti prego,
ancora un’altra favola.“
Il fiume comprese,
il bambino aspettava:
“Cerca di essere un’acrobata
sopra le acque del fiume,
un funambolo,
un giocoliere,
cerca di mescolare il tuo “corso”
con poche persone,
quelle minime,
quelle scarse,
quelle rare,
quelle piccole,
piccolissime,
quelle corte,
quelle tenue,
quelle ridotte,
quelle ricoperte di “resina”
sopra il cuore,
senza dimenticare mai
che esiste sempre il mare…
Ma
prima,
molto prima
di qualsiasi altra sponda,
nessun bordo,
nessun margine,
nessun sostegno,
nessun vantaggio,
e non avrai nessuna difesa,
nessuna salvaguardia,
nessuna protezione,
quando chiederai aiuto,
nessuno potrà sentirti…
Nessuno,
neanche uno,
neppure uno,
nemmeno uno,
solo
Uno,
Dio!
Diventerai
un”grande” bambino,
non
ingombrante,
non
fastidioso,
non
invadente,
non
imbarazzante,
e poi andrai via…
Attraverserai
le grandi “città”…!
Non
dimenticare mai le tue origini,
la tua sorgente,
la tua discendenza,
le origini di un fiume
sono sempre avvolte
da un mistero profondo e inconfessato,
il suo segreto,
l’inespresso,
è coperto,
è intimo…
Stai
per determinare la tua vita,
non puoi più voltarti indietro,
non puoi più tornare alla sorgente.
Non dimenticare
le tue vie segrete e nascoste,
le tue leggi Sacre,
le viscere della tua montagna,
gli abissi,
il tuo linguaggio
che in pochi potranno comprendere,
la Luce che fluisce dentro i tuoi occhi,
il tuo sangue che si riversa
dentro le acque dell’amore,
entra nel cerchio rosso,
benedetto da Dio,
bagnati figliolo,
poi le esondazioni,
poi i “cadaveri” di uomini andati,
e tu sarai
seduto sulla riva del fiume…
Osserverai verso il fiume,
l’acqua scura lentamente si allontanerà
sotto un Cielo colmo e stipato,
oppresso e appesantito,
si staccherà,
si separerà…
Il rancore che scorre,
filtra attraverso le acque,
si scioglie,
si fonde,
il rancore che striscia.
E’
il fiume del perdono figliolo,
è la Grazia,
è la compassione,
è la remissione,
è la clemenza.
Troppi
fiumi ingrossati da lunghe piogge,
gonfiati,
appesantiti,
ingranditi,
la corrente che trascina,
il nero,
il profondo,
sarò spaventoso…
Cerca di raggiungere
l’altra sponda,
“arriva”,
spingiti,
tocca,
cogli,
conquista te stesso,
per essere una persona esclusiva,
scelta solo da te stesso,
la peculiarità di un cuore anomalo,
per scendere giù,
in basso,
verso il fondo…
Stanotte avrai bisogno di nuovi sogni,
di tutta la bellezza
che c’è in te,
il fiume è dentro di te,
alle sorgenti,
alle cascate,
ai traghetti,
alle rapide,
alle montagne,
nell’istante,
il lampo del batter di ciglia,
l’accenno di un sorriso,
una lacrima di Luce,
e poi il mare…
Imparerai dal fiume,
ascoltalo,
osservalo,
lui sa tutto,
imparerai dall’acqua,
tendere verso il basso,
cercare il profondo…
Imparerai
a pensare come un fiume,
per donare un giorno la tua bellezza.“
All’improvviso iniziò a piovere,
l’acqua del fiume
cambiò la sua direzione,
si gonfiò,
si scatenò una grande burrasca…
Il bambino cominciò a correre,
si mise a seguire il percorso dell’acqua
correndo sul bordo del fiume.
Era la strada giusta da intraprendere,
era la strada che conduceva al mare…
Poi iniziò a pensare:
“Il fiume è la mia corrente
ricoperta d’oro.”
Le fiabe
dicono ai bambini
che i draghi
possono essere sconfitti.
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Tesoro grazie 🙂
un altro bello scritto, Luca.
lento e inesorabile come un fiume, lungo il suo corso apre immagini che si scavalcano. ma alla fine porta al mare… “Le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti”. Ciao
Mio artista Duccio eccoti qui con la tua anima…grazie 🙂
Sublime❤
Aldo ti aspettavo e…grazie 🙂