Hai gli occhi grandi
e non sono belli,
anche le braccia
sono grandi,
sei gigantesca,
i tuoi passi sono
da sempre appassiti,
tutto intorno a te è inaridito,
i tuoi spostamenti
sono quelli di un ladro,
hai appena
rubato un’altra vita,
le tue impronte
sanguinano,
macchiano…
Hai sempre chiesto
di dormire accanto a te,
dormire piano,
dormire in silenzio,
senza svegliarsi più…
Penso
che è arrivato
il momento di parlare,
ancora una volta devo “toccare”,
ancora una volta devo “sentire”,
ancora una volta devo stare “appoggiato”,
ancora un’altra sosta…
Devo dirti tante cose,
tutte quelle tue situazioni
così ampie ed estese,
comprendi che sono parecchie?
Si sono troppe…
Sono molto affaticato,
sono molto indebolito,
riesci a sfiancare,
a sfibrare,
ma sono soprattutto
stanco di vedere le persone
dormire
e non svegliarsi più,
chi sei tu per non farli ridestare,
chi sei tu per non farli muovere
ancora una volta,
sono
stanco di lenzuola
bianche macchiate dai nostri dolori,
iniziano ad essere insopportabili
queste “fitte lancinanti”,
dalla sofferenza nasce il dispiacere,
il dispiacere ti presenta l’amarezza,
l’amarezza t’inchioda al muro dell’angoscia,
dimmi ora quanto pesa questa desolazione,
me lo devi dire…
Sono
stanco di osservare
volti devastati dal dolore,
è tutto così amplificato,
è la piena dell’anima,
è sempre stato così,
fin da quando ero un bambino…
Sono
stanco di sentire
l’odore del legno fresco di un feretro,
quell’esalazione ed emanazione
ora per me iniziano ad essere strazianti,
tutto così eccessivo e insostenibile,
invece “lì” dentro c’è il profumo della vita
pronta a volare verso il Cielo…
Sono
stanco dei sensi di colpa,
gli sbagli,
le negligenze,
le mancanze,
sono crimini
alla vita di tuo “fratello”,
e mai,
nemmeno una sola parola
di quando era in vita,
e dire che c’era tutto il tempo,
ora è giunta una nuova stagione,
un’altra “condizione climatica”,
ora quel tempo
ti ha rinchiuso dentro la desolazione…
Quanti sono,
i pentimenti,
i rimorsi,
la compunzione che mortifica,
quanto pesano,
li vedo sempre riversarsi
addosso a chi dorme in silenzio,
come un barattolo di vernice
appena aperto che cola inesorabilmente,
piano piano…
E non vanno più via.
Aspetto domani,
insieme
al mio Santo Rosario,
non ho altre strade da percorrere…
Attendo,
resto in attesa,
sono pronto,
devo prepararmi,
non posso rimandare.
Se desidero un cambiamento,
il rinnovamento di un’anima stanca
e perennemente in piena
come quelle nevi perenne,
scendono…
La “sua” evoluzione
protesa verso il Cielo,
e non aspetto
certo tutto questo da te,
da te nessuno
si è mai aspettato niente,
sei sempre andata via
per poi ritornare,
sempre la solita fretta,
e poi?
Dimmi…
Il nulla,
il vuoto.
Ora
le mie dita aspettano,
i Santi Granelli…
I tuoi occhi grandi e così stanchi,
i tuoi occhi grandi e così assenti,
tu non mi ascolti,
continui a ripetermi:
“Bisogna dormire in silenzio,
bisogna dormire piano piano…”
(Il giorno dopo)
Eri sopra un veliero,
il suo colore
era di un bianco Celestiale,
accecante,
l’acqua del mare era Angelica,
il Cielo era soprannaturale,
il sole era una luminaria,
l’illuminazione degli angeli…
Tante piccole imbarcazioni
accompagnavano il veliero,
non c’era nessuno,
solo fiaccole adagiate…
Sentivo addosso al mio corpo
tutta la sua forza,
il bianco Celestiale accecante,
mio Dio quanto vigore ho avvertito,
era un veliero dei gabbiani di Dio,
sentivo solo la tua voce:
“Devo partire,
si è fatto tardi,
la città Bianca è molto lontana,
scrivetemi,
appena potrò vi risponderò”.
“Mah…
almeno per le Feste torna,
ci sono gli anniversari
e ricorrenze da festeggiare.
Non prendere troppo freddo,
cerca di mangiare…”
Lentamente
osservavo il veliero dei gabbiani di Dio
allontanarsi,
inizio ad urlare
ma nessuno poteva più sentirmi,
era sempre più lontano,
era sommerso dalle acque…
All’improvviso mi sveglio,
non sento più i battiti del mio cuore,
sento il mio “fiume” rosso,
è fermo…
Devo muovermi
immediatamente,
ho bisogno di “sciogliermi”,
ho bisogno di piangere…
Corro verso il mare,
mi tranquillizzo nel vederlo calmo,
le acque sono quiete,
dal sapore dolce,
penso al veliero dei gabbiani di Dio…
“Massimo
non preoccuparti ora,
è soltanto una lacrima…”
Gli angeli conoscono
la giusta strada,
avrai sempre il Vento alle spalle,
avrai sempre il Sole
splendente sopra il tuo viso,
la pioggia cadrà leggera
sopra le tue mani,
scintille di Cielo,
starai sempre tra le braccia del Padre,
ora abiti in Lui…
Massimo Rubenni,
Ines Scutti,
Valerio Rubenni,
Marco Rubenni,
tutto questo ve lo dovevo.
Dio possa benedire le vostre vite.
C
I
A
O
M
A
X
😭❤️
🙂
grande Luca… grazie.
A te che sei accanto a me 🙂
Straordinario,mai letto niente di più bello❤️
Grazie Cristina ti abbraccio 🙂
Divino…grande Luca 🌹❤
Grazie Aldo, sono felice che sei dentro la mia vita 🙂
♥️♥️♥️♥️
Ti voglio bene 🙂