Di Luca Scutti

IL GRANDE “OCCHIO” DI LUCE

 

Seduto ai piedi del lago,

l’osservo,

penso:

“E’ l’acqua più dolce che c’è,

è un’acqua costante,

va quasi sempre a morire dentro il mare…

Come la mia penna,

va sempre a morire dentro un foglio bianco,

un lago d’inchiostro,

un lago di sangue,

un lago di lacrime,

un lago di parole,

un lago calmo come un cuore calmo,

un lago silenzioso come un cuore silenzioso,

un lago profondo come un cuore profondo,

un lago di attesa,

un lago di risposta,

un lago dove seduto aspetto,

un lago che ha ucciso tutti i rumori del mondo,

li ha inghiottiti…

La superficie del lago è uno specchio,

riflette il mio volto,

riflette il Cielo,

riflette angeli in volo alle mie spalle…

Mio Dio,

quante verità intorno alle profondità del lago,

il mondo che urla il nome di Dio con disprezzo è lontano,

il lago del silenzio ha sposato il silenzio della mia anima.

Questo grande “occhio” di luce piange,

cerchi piccoli,

cerchi grandi,

s’increspano,

il lago parla,

il lago dal basso osserva il mondo,

questo grande “occhio” di luce piange,

mi sussurra che il mondo sta morendo.

Il suo odore è un dolce profumo,

è il balsamo per la mia anima,

profumo di lago dentro i fondali di “lei”…

Lo devo saper cogliere,

è momentaneo,

è fuggevole…

C’è sempre una luce dentro le profondità del lago,

c’è sempre una luce dentro le profondità di un’anima,

questi due grandi “occhi” così uguali,

questi due grandi specchi così sinceri e veri,

si nutrono della stessa quiete,

mentre dall’altra parte del lago ci sono troppe strade da percorrere,

quale strada da percorrere ora?

Mentre dall’altra parte del lago troppe strade insanguinate,

mentre dall’altra parte del lago

nelle strade a piedi scalzi cammina la morte,

l’ho vista vestita in giacca e cravatta,

l’ho vista vestita da prete,

color rosso scuro,

color rosso chiaro,

mentre dall’altra parte della strada la stupidità e l’infamità strisciano…

Come può l’uomo meritarsi questo grande “occhio” di luce,

come?

Come può l’uomo meritarsi un cigno che nuota dentro il lago,

il suo segreto e bagnarsi dentro l’acqua più dolce del mondo,

la sua bellezza,

la sua eleganza,

si riflettono dentro tutta la più bella  dolcezza del mondo…

Dall’acqua del lago,

ho imparato più di quanto potrei sapere dentro le pagine di un libro,

ho imparato a specchiarmi sotto il Cielo,

mentre il mio volto si colora d’argento,

la corrente del lago non porta nuvole e corvi neri,

non vedo intorno a me ombre,

niente riesce ad entrare,

c’è troppa profondità,

scappano i diavoli…

Sto annegando dentro la malinconia,

è bellissima,

mi avvolge mentre il lago inizia ad incresparsi,

le prime luci della sera,

sono immobile,

sono lontano,

sono lento,

sono libero,

sono immerso dentro i misteri del lago,

un lago pieno,

un lago tremendamente silenzioso,

un lago dalla corrente argentata,

un lago che tormenta la mia mano sopra questo foglio bianco…”

 

Iniziano a cadere le prime gocce dal Cielo,

acqua di Cielo,

acqua di lago,

viaggiano insieme,

è la speranza per un mondo migliore,

le osservo…

mentre si perdono per sempre,

senza fine,

inghiottite dentro quelle misteriose profondità,

insieme ai miei occhi persi,

poi all’improvviso il cigno si avvicina a me,

mi osserva,

mi sussurra:

“Luca il lago sa,

il lago comprende,

il lago aspetta,

non c’è fretta…” 

 

 

 

 

 

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