Di Luca Scutti

L’UOMO E IL CUORE: “LE NOSTRE CICATRICI”

 

Ci siamo visti sentiti,

non ci siamo mai pentiti,

nei momenti in cui abbiamo sofferto,

insieme abbiamo visto le nostre cicatrici,

sono la parte migliore di noi,

le più buone,

le più oneste.

Insieme abbiamo visto le nostre cicatrici spalancarsi,

schiudersi come i fiori,

finestre che si aprono sul mare,

le abbiamo viste volare mano nella mano,

librarsi insieme nel vento,

volteggiare verso il Cielo…

 

Insieme abbiamo visto le nostre cicatrici,

la vita è  diventata più bella,

ora sono diventate fessure e crepe,

riusciamo ad infilarci di tutto,

le indossiamo,

le trapassiamo,

le cogliamo nel segno,

riusciamo ad infilarci tutto l’oro del mondo,

riusciamo ad infilarci tutte le nostre preziosità.

 

Insieme abbiamo visto le nostre cicatrici,

nei posti più impensabili,

quelli più inconcepibili,

l’assurdo e l’inaspettato,

siamo riusciti a trovare diverse mappe,

nuove carte geografiche,

la giusta rappresentazione di un uomo e il suo cuore.

Siamo riusciti a trovare diversi tesori,

scoprire i beni preziosi,

scorgere i veri capolavori,

siamo riusciti a trovare diversi diagrammi antichi,

i pregiati,

i magnifici,

l’inestimabili prodigi,

gli indispensabili raffinati gioielli.

Alcune ancora non si sono rimarginate,

il dolore non potrà mai rimarginarle,

il dolore resta

non andare via,

il dolore ci eleva,

resta accanto a noi,

senza quella ferita che sanguina,

saremo di poco valore

quanto poco spessore,

saremo privi di Dio,

saremo privi di vita:

Non saremo mai gli sprovvisti,

non saremo mai i mancanti,

non saremo mai gli spogli.

 

Insieme abbiamo visto le nostre cicatrici:

Quali cicatrici hanno fatto di noi quello che ora siamo?

Dovremmo accompagnarti in un posto molto lontano,

è distante,

è separato,

è diviso,

è il contrario,

è il dimenticato,

è il cavernoso,

è molto freddo,

è molto profondo,

è l’infinito,

è l’appassionato,

la profondità ci appartiene,

la profondità ci possiede,

fin da quando ero un bambino,

fin da quando ero un piccolo cuore,

insieme siamo riusciti a conservare tutte le nostre cicatrici,

le abbiamo sempre curate,

le abbiamo mantenute dentro le nostre mani,

le abbiamo mantenute dentro i nostri sguardi,

le abbiamo mantenute dentro bagni di preghiera,

se non lo avremmo fatto ora che ne sarebbe stato di noi,

saremo già cadaveri freddi che cercano di camminare,

saremo già cadaveri freddi che cercano di parlare…

Vuoi veramente venire insieme a noi

dentro questo posto così lontano,

e non tornare più…?

Insieme abbiamo visto le nostre cicatrici,

che vita sarebbe stata senza le nostre cicatrici?

Che vita è se il mondo non le osserva?

Per comprendere il vero senso di ogni respiro,

il sospiro che s’innalza verso il Cielo come una preghiera,

quel soffio immortale della vita che diventa sospiro,

per comprendere il vero significato di ogni traccia,

l’impronta di un uomo e il suo cuore,

ora dimmi in quale luogo andrai ad abitare,

quale dimora avrai,

quale sede avrà la tua anima…

Insieme abbiamo visto le nostre cicatrici,

anche un tramonto lo è al calar del sole,

una cicatrice dorata di gioia,

la pienezza di una cicatrice.

Spesso le nostre cicatrici sentono l’odore del sangue

già versato,

il vigore e la vitalità della sofferenza,

diventano squali affamati,

sempre pronti a difenderci,

sempre pronti a difendere la mia vita,

sempre pronti a difendere il mio cuore,

ma col tempo siamo diventati oceano…

Insieme abbiamo visto le nostre cicatrici,

quanti sorrisi ricoperti di ferite,

ora non importa in quanti se ne saranno accorti,

la percezione di un mondo che non si ferma più,

la percezione di un mondo che vuole sempre di più,

la percezione di un mondo che non ha mai osservato,

saper distinguere…

A volte basta solo una piccola ruga sul viso,

la grinza antica come un solco di vita,

l’abisso mai visitato,

la piega che non smette mai di ricordare,

il segno di una verità cosi’ tanto sconosciuta,

eppure continua a sanguinare,

quante lacrime scese,

quante domande poste,

lo stupore che inchioda la certezza,

a volte basta una sola parola,

pronunciata dentro una balbuzia antica,

ancora una volta sta bussando alla mia porta

pronta ad entrare,

non mi ha mai chiesto il permesso…

Tanti sorrisi,

tante parole,

possono contenere tante ferite:

C i c a t r i c i !

 

E quando scende la sera non smettiamo mai  di accarezzarle,

le nostre compagne di vita,

le raccontiamo alla luna…

Osserva e non guardare

dentro le tue feritoie,

capirai di essere

una persona migliore

di chi ti ha inflitto le ferite,

passaci sopra la tua mano:

“SONO I TUOI GIARDINI PURI E COLORATI,

SONO LE LEGGENDE DELLA TUA VITA”.

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