Volgere lo sguardo su qualcuno,
volgere lo sguardo su qualcosa,
con gli occhi “lucidi”
e non toccare,
girare lo sguardo,
avvicinarsi…
Volgere
lo
sguardo
dentro
al
“cuore invisibile”.
Riesco a volgermi meravigliosamente
solo quando sono accanto al“cuore invisibile”,
è tutto così impercettibile “quì”,
è tutto così inavvertibile,
non “quì”…
Volgermi verso le “cime” più alte,
“elevarmi”,
per andare incontro “all’invisibile”,
verso “l’impossibile”,
verso “l’incredibile”,
praticamente “impraticabile”,
praticamente “improbabile”,
praticamente “inammissibile”,
per raccontare “storie” e cose”
che non si possono “vedere”,
che non si possono percepire,
che non si possono “leggere”,
che non si possono “visitare”,
che non si possono “concepire”,
che non si possono “contemplare”…
A
volte
essere
un
poeta
è
una
“condanna”!
I miei occhi non mi bastano mai,
i miei occhi non saranno mai “sufficienti”,
sempre sotto la soglia “dell’insufficienza”,
gli occhi si accontentano sempre dentro la loro “negligenza”,
vedere non sarà mai come “osservare”,
vedere è “mediocre”.
Riesco a volgermi solo quando il mio “cuore diventa invisibile”,
riesco a volgermi solo quando lo sento accanto a me…
E’ arte anche sapersi volgere verso “l’invisibile” che c’è,
volgermi ogni giorno verso l’angelo scolpito dentro il mio “cuore invisibile”,
un angelo “intagliato”,
un angelo “raffigurato”,
è il mio Spirito Divino,
è il mio Messaggero Divino:
“Intelligenza e saggezza Celestiale”.
Ogni giorno viene in mio aiuto,
è la mia “colonna”,
è il mio “bastone”,
ogni giorno mi libera dalle mie “schiavitù”…
Volgere
lo
sguardo
dentro
al
“cuore invisibile”.
Volgere non è mai stato facile
per due “occhi limitati” dentro strade strette e ridotte,
quanti saluti dall’altra parte della carreggiata,
nessuna “apertura”,
abbiamo delle soluzioni?
Abbiamo delle alternative?
Non riesco a volgermi con “occhi limitati”…
Sono
“limitato”!
Volgermi con occhi che “desiderano”,
volgermi con occhi che non smettono mai di “sognare”,
non esiste nessun miraggio
quando sogno,
non esiste nessun abbaglio
quando sogno,
non esiste nessuna utopia
quando sogno…
Verso
“l’invisibile”!
Troverò sempre i bambini,
troverò sempre un padre e una madre,
troverò sempre un nonno e una nonna,
troverò sempre gli alberi e i fiori,
troverò sempre l’incenso che brucia
e una candela che arde,
con accanto un “cuore invisibile”,
li scorgerà,
li rivelerà,
li “scaverà da sotterrati”,
non li dimenticherà,
li ha sempre desiderati…
Ti sei mai voltato verso una persona che ha fame?
C’è qualcosa che non va.
Ti sei mai voltato verso una persona che ha paura?
C’è qualcosa che non va.
Ti sei mai voltato verso una persona che è sola?
C’è qualcosa che non va.
Ti sei mai voltato verso una persona che piange?
C’è qualcosa che non va.
Ti sei mai voltato verso una persona che “suda”
dentro un “attacco di panico”?
C’è qualcosa che non va.
Non ti sei mai voltato con accanto a te
un “cuore invisibile”,
eppure potevi,
un “cuore” che mai “dimentica” il bisogno,
e con occhi che tradiscono continuamente…
Volgere
lo
sguardo
dentro
al
“cuore invisibile”.
Non seguire mai la “vista” degli occhi,
sono sempre stati i più grandi “traditori” del mondo,
occhi che sorvegliano,
occhi che “riportano”,
senza un abbraccio,
senza l’accoglienza,
senza la carità,
senza l’amore.
Segui il “cuore invisibile”
per volgerti verso ciò che non esiste,
ma è sempre esistito:
“Si…è un cuore invisibile”.
Dipende come ci si volge,
volgere o guardare?
Volgere o osservare?
Volgersi o guardarsi?
Volgersi o osservarsi?
Guardi?
Non è detto che vedi!
Guardano?
Sono infinite le persone che vedono,
e cosa vedono?
Volgersi e osservare,
sono pochissime queste persone,
lungo e “tortuoso” cammino,
l’arte del volgersi,
dove riesci a sentire,
dove non riesci a “vedere”,
come un “cieco” nella notte insieme al suo bastone,
cammina insieme al suo “cuore invisibile”,
non può “cadere”…
Percepisce e “osserva”,
distingue e “osserva”,
visita assiste e “osserva”,
riconosce e “osserva”
cerca e “osserva”,
si accorge di esserci
E SENTE…
La differenza tra vedere ed osservare,
cerca sempre di far “vedere” agli altri
ciò che tu osservi…
La fede
è credere
in ciò che non si vede;
la ricompensa della fede
è vedere ciò a cui si crede.
(Sant’Agostino)
C’è chi li chiama pazzi,
c’è chi li chiama dannati,
sono i poeti,
sono quelli che osservano
con gli occhi dei “Messaggeri” Divini,
con gli occhi degli angeli…
Mi chiedevo:
A volte accendere la “luce” a cosa serve?
Sempre toccante❤❤
E tu ci sei sempre “dentro” l’intensità…:)
Bella
Laura:)