Di Luca Scutti

TU NON PUOI ENTRARE!

 

Quì dentro non puoi entrare senz’anima,

nessun accesso,

sono stato ammaestrato a sufficienza,

non posso trattenerti,

non posso tenerti,

non puoi restare,

e neanche mi dispiace…

Ci sono tanti altri ingressi,

troverai altre aperture,

troverai altri passaggi,

troverai altre apparizioni.

 

La luna,

le stelle,

gli angeli,

non hanno mai bussato per entrare.

Emozioni pure di anime eterne,

senza un principio,

senza una fine,

senza il tempo.

I miei “infiniti”,

gli immortali dell’anima mia,

cicatrizzati addosso alla mia pelle.

Lì dentro

ci sono custodite cose fragilissime,

il delicato,

l’esile,

il gracile,

l’insicuro,

l’ineffabile che non si può scrivere,

ora è tutto così indicibile,

a nessuno è permesso di macchiare,

a nessuno è permesso di rovesciare:

Tu

non

puoi

entrare!

 

Mio padre mi diceva sempre

di imparare dalla neve

a entrare nella vita degli altri:

Bianchezza continua a scendere

abbracciata al candore,

la sua grazia

accompagnata dalla bellezza,

la sua armonia

accompagnata dalla piacevolezza,

la sua delicatezza come un aiuto Divino…

Stendere il suo velo di bellezza,

pellicola che accende la vita,

senza nessuna logica,

dentro l’istante ricolmo d’anima,

lentamente,

senza affrettarsi,

senza correre,

adagio ripete il Cielo,

adagio…

Osservare e non vedere,

sentire lo Spirito degli alberi,

sentire lo Spirito dei prati,

sentire lo Spirito dei fiori,

sentire lo Spirito delle montagne.

Tu

non

puoi

entrare!

 

Appartenersi,

stessa idea,

stesso sospiro,

un solo Credo,

una sola Fede,

la creazione di noi stessi,

il disegno senza l’illusione,

stessa poesia

dove la Luce riesce ad entrare,

a volte basta

anche una piccola e minuscola fessura:

lo “spacco”,

il “taglio”,

la “rottura”, 

a volte basta

anche una piccola e minuscola crepa,

il “dissapore”,

“l’incrinatura”,

a volte basta anche una sola cicatrice,

la “traccia”,

il “segno”,

il “ricordo”…

 

Riuscire a oltrepassare,

valicare cuore su cuore,

bucare la vita,

ferirsi per penetrare,

giungere dentro la solitudine dell’altro,

andarsi a prendere il suo abbandono,

prendere a botte il suo isolamento,

andarsi a prendere la sua lontananza.

Sono questi i veri capolavori

e Benedizioni della vita.

Quanta meraviglia dentro lo splendore,

mentre gli uomini

perdono la propria anima

quando si addentrano in questo mondo.:

Entrate per la porta stretta,

perchè larga è la porta

e spaziosa la via

che conduce alla perdizione,

e molti sono quelli che entrano per essa;

quanto stretta invece

è la porta e angusta

la via che conduce alla vita,

e quanto pochi sono quelli che la trovano! 

(Gesù di Nazareth, Vangelo secondo Matteo)

 

Tramandare la propria anima

è una trascrizione della propria vita,

contagiare,

consegnare,

scrivere sopra il cuore,

scarabocchiarlo,

a volte basta

anche una piccola sbavatura…

 

Consentire di osservare

attraverso una porta socchiusa,

è semplicemente accostata,

permette di entrare solo a pochi:

Quanti minimi,

è la Luce,

—————-

Quanti limitati,

è la Luce,

——————

Quanti tenui,

è la Luce,

——————

Quanti rari.

è la Luce.

——————-

 

Quanta Luce può entrare,

quali persone possono entrare,

quanti finti

fasulli ricchi di cuore,

contraffatti e ricoperti,

artefatti e sintetici,

materia e “plastica”:

Poco Spirito,

tante “sculture”,

tanti “modelli”.

 

Quanti finti

fasulli ricchi di cuore,

senza mai prendere una posizione,

il solito

squallido e scontato

“zero a zero”:

E’ questo il luogo

dove vuoi stare?

 

Quanti finti

fasulli ricchi di cuore,

senza mai scegliere un “colore”:

Hai mai avuta

una tua colorazione?

Lo hai un “seme”

da piantare sopra

questa terra?

Cosa ne hai fatto

della tua intensità?

 

Quanti “poveri”

possono entrare

ricoperti di cicatrici e dolori:

CHE

STAI

ASPETTANDO,

ENTRA!

 

Porta insieme a te

i tuoi segni,

i tuoi sfregi,

la tua traccia,

il tuo ricordo.

Dentro alcune vite,

dentro determinate anime,

si è costretti ad entrare

per non uscirne mai più,

non troverai

mai più una via d’uscita…

 

L’anima di un bambino,

i suoi disegni,

il suo aquilone mentre abbraccia l’arcobaleno…

Ma poi

c’è sempre il ladro di aquiloni e arcobaleni

che scappa.

Anche questa sera

ha trovato la porta chiusa,

la casa è piena di bambini che giocano,

il diavolo non può entrare,

il senza Dio non può entrare:

TU

NON

PUOI

ENTRARE!

 

I vetri della mia stanza

ora iniziano a tremare,

non ho capito

se è qualcuno che vuole entrare,

non ho capito

se è la Luce che vuole entrare,

poi inizio a pensare:

E’ più facile

che un cammello

passi per la cruna di un ago,

che un ricco entri

nel regno dei Cieli. 

(Gesù di Nazareth, Vangelo secondo Matteo)

  

 

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