Di Luca Scutti

IL VELO DELLA NEBBIA

 

Sarà che un giorno

si presenta la nebbia 

e mi flette il cuore.

I camini questa mattina sbuffano,

soffiano,

respirano a fatica,

ansimano come gli uomini,

i cani non abbaiano,

nessun guaire,

i gatti sono aggomitolati

sotto le macchine.

Sposto la tenda,

mi presento dietro ai “cristalli”

dei miei occhi…

Questa mattina

la mia espressione è diversa,

assumo un’altro atteggiamento,

altra vista mare,

il discernimento mi copre,

e non percepisco più,

e non vedo più niente,

ascolto il vuoto parlare,

quante verità…

 

Niente più mi sfiora,

nessuno riesce a spannare,

nessuno riesce a rasentare,

nessuno riesce ad avvicinarsi,

nessuno riesce a lambire.

Si…

potete spostare

“l’altro”.

Si…

potete pressare

“l’altro”.

Niente più mi raggiunge,

nessuna attraversata,

nessuno scalo,

nessuna sosta,

c’è solo il lambire della nebbia…

 

Nella mia vita ho colpito, 

cogliere nel segno,

al centro.

Nella mia vita mi hanno colpito,

cogliere nel segno,

al centro.

Nella mia vita ho avuto forti impatti,

nella mia vita ho avuto

il “segno” sopra il mio cuore,

ci sono impronte,

ci sono tracce,

ci sono indicazioni,

c’è un Marchio Divino:

Profuma di Cielo.

Emblema di vita,

simbolo del respiro,

cicatrice indelebile,

cicatrice incancellabile,

cicatrice indistruttibile,

cicatrice Eterna nel profondo:

E’ permanente! 

Nella mia vita ho avuto

forti esplosioni, 

ho “sparato”, 

mi hanno “sparato”, 

e adesso

non fanno più male,

e adesso

niente più divampa,

e adesso

niente più arde,

e adesso

niente più brucia,

i residui non marciano più,

niente più “resti”…

 

In pochi

sono restati accanto a me,

nessuna fiamma,

nessuna lingua di fuoco,

nessun tormento,

le pene e le angosce

sono state inghiottite

dal fiume della “massa”,

la tanto cara quantità,

“quel” mucchio

così tanto ammassato,

l’agglomerato

dell’ignoranza dell’anima

sempre più dilagante. 

 

Dentro al mio cuore

è scesa la bambagia bianca,

filature di Cielo,

fiabe raccontate dagli angeli,

nessuna menzogna,

nessuna invenzione. 

E adesso osservo

le mie tante collezioni,

quante raccolte,

quante collane,

l’assortimento dell’anima mia…

 

Ma poi…

Le perle sfilate alle collane,

ora riverse sopra il pavimento.

Quanto assortimento

andato e triste,

è una lunga serie

di anime avariate e poi fuggite…

Ognuno ha il suo numero,

un numero diventato matricola

finito nel registro dei dispersi,

quanta quantità…

Elenchi di pagine ingiallite,

copie su copie e poi:

Incolla! 

A ognuno ho messo sopra

una Croce,

ognuno ha il suo dolore,

ognuno ha la sua sofferenza,

ognuno ha il suo calvario.

 

Apro la finestra,

è tutto così poco chiaro,

un cuore che sfuma, 

un cuore così delicato,

un cuore rosso pastello,

un cuore squillante di Cielo.

 

Questa nebbia 

è un velo bianco,

questa nebbia 

è una tenda davanti ai miei occhi,

questa nebbia 

è un drappo di Cielo,

patina argentata degli angeli,

lambisce il mio cuore.

C’è tanta incertezza,

per questo la nebbia

è così  meravigliosa.

 

La nebbia

compagna fedele del solitario,

quante ne ho sentite:

“Asociale…”!

Ma ho sempre vissuto nel deserto.

“Asociale…”!

Sono sempre stato disabitato.

“Asociale…”!

Che ne sai dei miei giorni sperduti.

“Asociale…”!

Hai mai provato

ad andare incontro al disabitato?

Hai mai provato

ad andare incontro allo sperduto?

Sai che fine hanno fatto gli appartati?

Sai che fine hanno fatto gli isolati?

 

La nebbia 

compagna fedele del poeta,

compagna credente, 

compagna devota,

seguace di un cuore racchiuso nell’arte.

La nebbia

addormenta il mondo,

sono assopito,

sono dormiente,

eppure riesco ancora a scrivere.

Sono anestetizzato,

sono lento,

mentre un Cielo pallido

è ricoperto dal desiderio di un uomo.

I miei sogni,

le mie fantasie,

la sete della Carità,

i miei rimpianti,

la mia nostalgia… 

 

Dio

mi parla in silenzio,

l’assenza dei “rumori”

così fastidiosi,

il cuore non vede,

il cuore sente,

il cuore visita, 

il cuore si reca,

il cuore assiste,

il cuore incontra,

il cuore trova,

il cuore concepisce,

il cuore riconosce,

il cuore ricorda,

il cuore contempla:

Possiede il nulla!

 

Ad un tratto cado giù,

i “cristalli” dei miei occhi si appannano,

sono annebbiati, 

sposano il “velare”, 

gli angeli

restano immobili sotto questo velo

così prezioso per il silenzio,

questo velo 

così prezioso per lo Spirito,

questo velo 

così prezioso per un abbraccio,

questo velo

così prezioso per un bacio.

 

Velo di valore assoluto,

velo pregiato,

unico e raro,

prodigio del mio cuore,

l’eccellenza davanti a due “cristalli”,

il magnifico sceso dal Cielo,

l’introvabile per i “cristalli”,

il ricercato dell’uomo…

 

Questo velo 

non mi impedisce di osservare

come le cose sono veramente,

posso respirare,

un soffio verso il velo,

si muove,

sento…

Il sole

è andato a riposare.

A volte,

spesso,

sfianca,

sfibra.

Poi questa mattina

è arrivata “lei”

vestita di bianco,

così chiara,

così candida,

così argentata,

dalla “pelle” così chiara,

così incontaminata,

senza schegge impazzite,

e poi “quel” velo…

I più grandi segreti

si sono sempre nascosti,

i più grandi segreti

li sollevi nel Cielo dell’improbabile,

i più grandi segreti

li sollevi nel Cielo dell’irrealizzabile,

i più grandi segreti

li sollevi nel Cielo dell’incredibile,

i più grandi segreti

li sollevi tra le Braccia del “Favoloso”.

 

Le persone migliori

sono quelle che ti vengono

a cercare dentro la nebbia,

e quando non ti trovano

un velo si spezza,   

restano solo

schegge di Cielo impazzite…

 

Come un fiore

resto aggrappato

al velo

della mia piuma

d’inchiostro.

 

Mi

sono

arrampicato

per

guardare

più

giù.

 

 

…h o   

c h i u s o 

l a 

f i n e s t r a.

 

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