Di Luca Scutti

GIOCARE CON LE BAMBOLE, MA TU NON TOCCARE MAI “QUELLA” BAMBOLA!

 

 

Ma tu pensi veramente di giocare

con “quella” bambola?

Si…con quel fantoccio realizzato in plastica,

come spesso la chiami tu:

“Fantoccio”!

Volendo la puoi trovare anche di pezza,

ma sinceramente non saprei cosa te ne faresti:

Giocare con le bambole,

ma tu non toccare mai “quella” bambola!

Puoi giocare con donne o uomini di bellezze vistose,

puoi giocare con donne o uomini

che non potrai mai tenere tra le tue braccia,

ma con le bambole lasciaci giocare i bambini.

 

I bambini hanno bisogno d’amare,

alcuni bambini hanno diverse “mancanze”…

Resta la dolcezza di una bambola,

resta la tenerezza di una bambola…

Giocare con le bambole,

ma tu non toccare mai “quella” bambola!

 

Scende la notte,

alcuni bambini stringono ai loro cuori le loro bambole,

sono i bambini dimenticati,

sono i bambini del “mai”,

sono i bambini nati in disgrazia…

Sono bambini uguali agli “altri” bambini,

sono bambini in carne e ossa,

sono i bambini con i cuori in apnea,

sono i bambini con un grande cuore,

sono i bambini dai pigiami con un “buco” sul cuore,

tra le loro mani,

addosso a loro,

bambole “finte”,

bambole di “plastica”,

bambole di “pezza”.

Che ne sai dell’amore puro di un bambino,

che ne sai dell’amore puro di una bambola…

“Giocare con le bambole,

ma tu non toccare mai “quella” bambola!

 

Ora alcuni bambini desiderano avere solo “quelle” bambole,

ora per alcuni bambini

“quelle” bambole sono diventate la loro vita,

tu non lo sai cosa possano rappresentare “quelle” bambole,

tu non lo saprai mai cosa possono rappresentare “quelle” bambole”.

Ora dimmi quante volte avrai gettato sopra un pavimento

“stanco”,

sporco e pieno di dolore

“quella” bambola.

Poi ti sei mai accorto

delle lacrime di tuo figlio?

“Giocare con le bambole,

ma tu non toccare mai “quella” bambola!

 

Per alcuni bambini le bambole sono piene di magie,

per alcuni bambini le bambole sono piene d’incantesimi,

lo capisci che tu non puoi giocare con “quelle” bambole?

Lo sapevi che tuo figlio diverse volte ha chiuso gli occhi alla sua bambola

per non permettergli di osservare gli orrori dentro casa tua…

A volte nascondeva la bambola dentro l’armadio,

a volte nascondeva la bambola sotto una coperta,

a volte nascondeva la bambola sotto il suo letto.

(Attimi

REALMENTE

accaduti)

“Giocare con le bambole,

ma tu non toccare mai “quella” bambola!

 

Alcuni bambini dalla vita non hanno avuto niente,

alcuni bambini dalle bambole hanno avuto tutto,

per alcuni bambini ora diventati adulti

“quelle” bambole non moriranno mai.

Ora la casa di “quelle” bambole è un vecchio antico cassettone.

I bambini diventati adulti

spesso aprono “quel” cassettone…

Le bambole sono sempre lì che aspettano i loro “bambini”.

Ora sono cresciuti,

ma per le bambole saranno sempre i loro “bambini”…

Il tempo è trascorso,

il ricordo è sempre inciso dentro lacrime cristallizzate,

il ricordo è sempre inciso dentro vestiti di bambole ingiallite,

il ricordo è sempre inciso dentro teste pelate

di bambole che ora hanno smesso di giocare,

il ricordo di mille segreti raccontati,

il ricordo di mille segreti nascosti,

il ricordo di piccole pieghe aperte,

passaggi segreti,

come un rifugio irraggiungibile per chiunque.

Il ricordo di amiche preziose e indelebili,

il ricordo di pene e abbandoni,

il ricordo di ferite e cicatrici

ancora vive,

ancora pulsano…

Il ricordo di “strappi” violenti di vita,

il ricordo dei “grandi” assenti,

il ricordo di una vera “amica” di plastica,

un’amica mai riposta dentro una scatola,

sempre presente,

sempre “viva”,

sempre sopra un letto,

il ricordo della comprensione attraverso  le sue pieghe,

una bambola con “un’anima”…

“Giocare con le bambole,

ma tu non toccare mai “quella” bambola”!

 

I bambini più fragili sono quelli

che hanno vissuto “quelle” bambole,

i bambini più fragili sono quelli

che le hanno portate tra le loro braccia…

Ora tra “questi” figli,

ora tra “questi” padri,

ora tra “queste” madri,

ci sono dirupi,

ci sono abissi…

“Giocare con le bambole,

ma tu non toccare mai “quella” bambola”!

 

“Un giorno invecchierò

e anche se la mia bambola

avrà i vestiti ingialliti

e la testa pelata,

avrò ancora la forza

di alzare

il vecchio

antico cassettone.

 

Vestirla,

lavarla,

dentro giornate di sofferenza…

La bambola

mi ha insegnato ad amare la sofferenza.

 

IL VERO

DIADEMA

DELLA VITA

DI UN UOMO

E’ UN ORNAMENTO

DI SOFFERENZA

SOPRA IL CUORE!

 

Ora penso ai bambini di Bibbiano,

un bacio sopra i loro cuori”!

 

Scritto

dopo

aver

dialogato

con

“un bambino”

ora

diventato

adulto. 

 

 

 

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