Di Luca Scutti

AH…LE DONNE DI GERUSALEMME

“Via del Calvario”, determinata lunghezza, strada lunga diversi chilometri, come quelle “barbe” bianche lunghe…

Gesù  inizia a modellare la nostra umanità, ci dona una forma ben definita, un “cerchio” Divino avvolto intorno

alle nostre anime. Incontra le donne di Gerusalemme, dentro quei volti raccoglie, prende, solleva, la misericordia,

la compassione, il pianto. “Raccoglie” fazzoletti caduti dai volti delle donne di Gerusalemme…

In quegli attimi Gesù ha solo bisogno di una realtà sensibile, gesti e azioni concrete.

E noi? Ancora oggi di fronte ad un Corpo sofferente e maltrattato, umiliato, non riusciamo più a percepire,

non riusciamo più ad individuare noi stessi, non riusciamo più a capire dove ci troviamo, non riusciamo

più a riconoscere le nostre lacerazioni, le nostre lesioni, non riusciamo a non farci accompagnare

da una una ferita sempre aperta nel cuore. Non riusciamo più a capire la parola “infedeltà”, mancanza di fedeltà,

non riusciamo più a capire la parola “tradimento”, ma conosciamo benissimo la parola “ambizione”, 

questo straordinario sentimento, la fottuta gloria, le fottute lodi, la fottuta potenza!  “Questa” brama ci ha sbranato,

ci ha mangiati vivi. Queste lacerazioni, queste lesioni, gridano, chiedono aiuto ad orecchie lacerate da troppi rumori,

ma non ascoltano più, mentre non riusciamo più a farci rigare il viso da una lacrima…

Davanti al peccato la lacrima non riesce più a rigare, eppure c’è il dolore fisico, eppure c’è una forte commozione,

nessun “fiume” caldo, prolungato, nessuna valle di lacrime. Un tempo non tanto lontano avevamo le lacrime

dentro le tasche, le ingoiavamo…

 

DAL VANGELO SECONDO LUCA 23,27-31

Lo seguiva una grande moltitudine di popolo

e di donne, che si battevano il petto e facevano

lamenti su di Lui. Ma Gesù,

voltandosi verso di loro, disse:

“Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me,

ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.

Ecco, verranno giorni nei quali si dirà:

“Beate le sterili, i grembi che non hanno generato

e i seni che non hanno allattato”.

Allora cominceranno a dire ai monti:

“Cadete su di noi”!

E alle colline: “Copriteci”!

“Perchè se si tratta così il legno verde,

che avverrà del legno secco”?

 

 

 

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