Di Luca Scutti

ANTEPRIMA: LA FERITA DI EVA

 

 

(Tratto,

“frammenti”,

dal libro prossimamente

in uscita: “La ferita di Eva”.

Storia realmente accaduta)

 

QUESTA “PAROLA”

Sfogliando il vocabolario è  tutto così incredibile, cercavo la “parola”: “femminicidio”,

ma non sono riuscito a trovarla, come è possibile tutto questo? Il vocabolario è stato

finito di stampare nell’anno 1994, eppure non c’è nessuna traccia di questa “parola”,

eppure non c’è nessuna stilla di sangue di questa “parola”, mentre diverse donne

continuano a morire, mentre diverse donne sono “morte” dentro.

Il “femminicidio” è sempre esistito, forse prima era tutto nascosto, forse ora è tutto

più amplificato, forse…

Uomini violenti, uomini falliti, uomini incapaci, la negazione di essere un uomo,

questa “parola” non potrà mai essere stampata sopra un vocabolario

ecco perchè non l’ho trovata, non c’è. Questa “parola” distrugge, questa “parola” ha distrutto

tante donne, questa “parola” ha distrutto la vita di Eva, questa “parola” “viola”, 

la violazione dei diritti umani verso le donne, questa “parola” non ti cammina accanto,

questa “parola” non ti prende per mano, questa “parola” dorme accanto ad una donna,

stesso letto: “femminicidio”.

Questa “parola” distrugge l’energia essenziale del mondo: la “donna”, dentro il suo grembo

nasce la vita di un uomo, alcuni uomini hanno pensato bene a distruggere quei grembi,

alcuni uomini hanno pensato bene a distruggere la vita. Questa “parola” è un’epidemia,

questa “parola” è una malattia. Ricordo Eva, sembrava una reduce di guerra:

In quella triste serata

avrei voluto scendere

per strada e tirare

un sasso alla luna.

Volevo soffocare 

il suo chiarore

farla cessare di ardere

per non vederla più

bruciare

dentro quelle lenzuola

e solamente

Dio sa…

quante volte

bruciandomi

spensi 

quel fuoco,

quei fuochi.

Si addormentò…

Questa “parola” la usano insieme ad altre parole, la “parola” è un’arma tagliente, ti può “tagliare”,

ti può ferire, ti può “uccidere” dentro, questa “parola” non sarà mai la soluzione ad un problema,

il problema dei falliti, il problema degli incapaci. Questa “parola” non dà spazio mai ad un’altra  parola,

questa “parola” non parla, solo lunghi silenzi gelati: “femminicidio”. Questa “parola” nasconde l’amore, lo “uccide”,

questa “parola” diventa “potere”, questa “parola” ti acceca, questa “parola” mise le bende agli occhi di Eva,

si perse, priva di orientamento, la persi… Questa “parola” ti fa dimenticare il tuo nome e cognome,

questa “parola” ti fa dimenticare la tua casa, questa “parola” ti fa dimenticare una madre,

questa “parola” ti fa dimenticare un padre.

“Oh…

il primo bacio,

che meraviglia,

è l’uomo della mia vita”

.

“Oh…

il primo schiaffo,

lo riconosci?

Lo senti?

Allora scappa via

e non voltarti indietro”!

Eva non scappò via, Eva non si voltò indietro…

Questa “parola” ti “uccide” in qualsiasi attimo, questa “parola” ti spia, questa “parola” ti rincorre,

questa “parola” fruga dentro una donna come un ladro, questa “parola” ti chiude la bocca,

questa “parola” ti toglie la libertà, questa “parola” ti toglie il respiro.

Quando “raccolsi” Eva era senza fiato, Eva spesso era senza respiro, poi la mia voce:

“Eva respira, ti prego respira…”

Questa “parola” appartiene agli uomini violenti, questa “parola” li ricopre,

questa “parola” li sotterra dentro una fossa, non faranno una morte degna di un uomo.

Pensare anche alla violenza che c’è in noi, sarebbe un “balsamo” d’amore per le nostre vite,

sarebbe un “foulard” d’amore per i nostri figli, per non vedere più quel “foulard” gettato per strada…

All’improvviso vidi un’auto impazzita,

si schiantò contro un muro!

Dall’abitacolo uscì un uomo,

avvertiva un dolore acuto

e, osservandosi, sentendosi,

provò una forte emozione,

un tuffo al cuore…

Ero io!

 

 

 

 

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