Di Luca Scutti

CADONO LE FOGLIE

 

 

 

Cammino per la strada,

l’inverno,

il freddo,

l’autunno,

quante foglie sono cadute sopra l’asfalto?

Quante sono?

Cadono le foglie.

Come i nostri “cari”,

quanti sono “caduti”?

Quanti sono?

Spuntano,

nascono le foglie,

ecco l’autunno,

cadono le foglie,

la “vecchiaia”!

Tremare come una foglia,

per la paura,

per il freddo che c’è “dentro”,

tremare…

Le foglie d’oro,

le foglie d’argento,

oro in foglia,

le foglie degli alberi,

parlano al vento,

parlano al Cielo,

mentre cadono le foglie…

La delicatezza di una foglia

anche quando cade,

la fragilità di una foglia

anche quando cade,

che c’è di più delicato?

Che c’è di più fragile?

Le foglie parlano al sole,

senza pensieri,

Dio quanta bellezza.

Le foglie sorridono,

le foglie respirano,

Cadono le foglie…

Le foglie e la loro radice,

la vita

che cade…

l’autunno.

Cadono le foglie,

dentro la caduta

restano dolcissime,

dentro la caduta

restano bellissime,

grazia leggera

cade sotto il Cielo…

Che ne sarebbero

degli alberi senza le foglie?

Quanto sarebbero tristi?

Cadono le foglie…

Cammino per la strada,

l’inverno,

il freddo,

l’autunno,

quante foglie sono cadute sopra l’asfalto?

Mi siedo sopra una panchina,

mentre osservo gli alberi,

cadono le foglie

dentro il silenzio.

Le foglie,

chissà quante cose vorrebbero dirci,

chissà quanti “segreti” hanno rubato al sole,

chissà quanti “segreti” hanno rubato al vento,

chissà quanti “segreti” hanno rubato alla luna,

chissà quante “segreti” hanno rubato agli uomini,

chissà quante volte mi hanno visto piangere,

chissà quanti “segreti” messaggi hanno rubato al mondo,

chissà quanti “segreti” di donne “calpestate” e uccise sotto un’albero,

chissà quanti “segreti” di mani sporche,

chissà quanti “segreti” di mani in cerca di “qualcosa”,

chissà quanti “segreti” di mani che frugavano, violavano,

cadono le foglie…

Quando cade una foglia

il silenzio fa rumore,

penso,

ricordo mio padre,

scrivo il suo nome sopra la foglia caduta,

ricordo chi non c’è più,

scrivo i loro nomi sopra le foglie cadute.

Una foglia mentre cadeva

mi ha sussurrato:

“Torneremo in primavera”

 

 

 

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