Di Luca Scutti

MI DICI…INUTILE, INUTILMENTE INUTILE

 

Non è utile,

nessun vantaggio,

nessun consiglio,

nessun rimedio,

troppi “viaggi” inutili,

troppi sforzi inutili,

troppe situazione inutili,

troppe preoccupazioni inutili,

troppe parole inutili,

troppi abbracci inutili,

troppi baci inutili,

inutile, inutilmente inutile.

Mi dici che sei la “morte” annunciata,

mi dici che sei la “morte” anticipata,

mi dici che la tua vita è inutile,

mi dici che i tuoi sogni sono inutili,

mi dici che la tua vita non riesce a sognare,

inutile, inutilmente inutile.

Mi dici che vivi senza la felicità,

mi dici che la tua vita è diventata inutile e dannosa,

mi dici che vivi in disgrazia,

mi dici di non essere utile a nessuno,

mi dici che sei una persona inutile,

mi dici che la tua vita non serve a nessuno,

inutile, inutilmente inutile.

Ti hanno “trasformato”,

ti sei fatto “trasformare”,

hai creduto che il tuo sorriso fosse inutile,

hai creduto che il tuo amore fosse inutile,

hai creduto che i tuoi figli fossero inutili,

hai creduto che il tuo lavoro fosse inutile,

inutile, inutilmente inutile.

Il “peso” lo hai sollevato,

il “peso” lo hai alzato,

i tuoi “pesi”,

ma c’è ancora qualcuno che ti è restato accanto,

ma c’è ancora chi un giorno decise di camminare insieme a te,

nessun uomo è inutile se “allevia” con la sua inutilità,

inutile, inutilmente inutile.

Ho bisogno dell’inutile,

rispetto sempre l’inutile,

la perfezione è un difetto,

come farei a vivere senza l’inutile,

come farei a vivere senza questa vita che ora vivo,

una vita imperfetta,

inutile, inutilmente inutile.

Nell’inutile,

dentro l’inutile,

dentro una giornata inutile,

dentro una serata inutile,

sotto un “sole” inutile,

sotto il chiarore di una “luna” inutile e falsa,

ho imparato a vivere,

inutile, inutilmente inutile.

Mi dici che sei inutile agli altri,

ecco perché sei inutile verso te stesso,

ti osservavo,

eri come un vecchio faro abbandonato in mezzo al mare,

eri come una pozzanghera dove nessuno riusciva a “bagnarsi”,

però “quell’acqua” brillava…

eri come “quella” nave “nera” dimenticata dentro un mediterraneo inutile,

inutile, inutilmente inutile.

Mi dici,

alcune persone,

alcuni popoli,

non potrai mai governarli,

troppi “segreti” rinchiusi dentro di loro,

inutile, inutilmente inutile.

Mi dici che ti aspettavi tanto,

mi dici che desideravi tanto,

mi dici che nulla avevi visto giungere dal “mare”,

questo non significa che tutto il resto sia inutile,

inutile, inutilmente inutile.

Quando camminavi  a piedi scalzi sopra il bagnasciuga,

quando camminavi dentro un bosco,

quando “inghiottivi” tutta la natura che potevi possedere,

dimmi se trovavi una cosa inutile, dimmelo…

Inutile, inutilmente inutile.

L’inutilità l’hai conosciuta dentro un lager di nazisti,

quante volte mi avrai parlato della tua inutilità?

Quante volte amico mio?

Tante…

“Quell’inutilità” divenne il tuo primo sentimento,

non ti hai mai abbandonato,

ricordavi sempre quelle giornate fredde e grigie,

ricordavi sempre il tuo vestito grigio,

inferiate e Cielo,

inferiate e gelo,

e “quell’inutilità” ti devastò l’anima a livello psicologico,

qualsiasi cosa riuscivi a fare poi veniva distrutta dall’odio,

quindi sentivi che era tutto inutile,

qualsiasi cosa riuscivi a fare poi veniva distrutta dal male,

quindi sentivi che era tutto inutile:

“Luca, l’odio non è inutile,

Luca, il male non è inutile,

il mondo è stato anche un lager,

ma “quel” mondo non è stato inutile,

ma io ora sono un uomo inutile,

si diventa grandi dentro l’inutilità di un lager,

l’odio è indispensabile ma è inutile,

il male è indispensabile ma è inutile,

la mia forza l’ho costruita dentro “quella” inutilità,

devi avere il coraggio di non ignorare le cose inutili,

io non potevo avere,

io non potevo chiedere,

io non potevo desiderare,

io non potevo sognare,

mi affannavo nella ricerca delle cose inutili,

solo a “quelle” potevo aspirare.

Il mondo di oggi cos’è?

E’ un mondo?

Lo chiamano mondo?

E’ esploso e ancora non se ne sono accorti,

quando vedi navi “nere” inghiottite dalla bocca di un mare chiamato Mediterraneo,

tu lo chiami mondo?

L’aberrazione,

la sofferenza infinita,

l’infanzia di un bambino uccisa dentro un mare chiamato “lager”,

non è inutile,

gli sguardi dentro quel lager non sono mai stati inutili,

e non c’è notte che mi tagliano il cuore.

La mia vita è “mancata”,

Luca sapessi quanti rimpianti,

e dentro “questi” una sera cercai Dio,

quella sera non potrò mai dimenticarla,

mi parlò dicendomi che…

Una

vita

inutile

non

è

un

rimpianto.

 

L’altro giorno pensavo all’uomo di oggi,

è stato creato da Dio,

era necessario per la terra,

era necessario per il mondo,

ma oggi quest’uomo è necessario?

Forse è inutile,

inutile, inutilmente inutile.

 

 

 

 

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