Di Luca Scutti

IL GIORNO DEI GIORNI

Per una nuova Primavera,

per una nuova giovinezza,

per una nuova alba,

per l’uomo innocente,

per l’uomo incontaminato,

per l’uomo redento,

per il mondo intero,

per un sorriso ricoperto di “cioccolato”…

 

Perdersi,

abbandonarsi alla gioia,

per un sorriso ricoperto di abbracci…

Perdersi,

abbandonarsi alla gioia.

Per una nuova Speranza,

c’è tanta attesa,

c’è tanta aspettativa,

c’è tanto desiderio.

 

Ancora una volta siamo

“riapparsi”,

ancora una volta ci siamo

“risollevati”,

per restare avvolti da “questa” Luce…

Radiazione luminosa

dentro al cuore,

il chiarore di due occhi

come barlumi di albore,

i loro raggi,

cadono dentro le nostre mani

gli scintillii di lampi,

le nostri mani ora bruciano,

è un Cielo

arroventato,

crivellato dalle stelle,

le “luminarie” di Cristo risorto,   

per rinascere,

nascere un’altra volta,

rifiorire

come un albero di melo morto,

risvegliarsi,

per un cuore che si addolcisce,

zuccherare l’anima,

per toccare la nostra vita,

sentirla premere

dentro le nostre vene,

il nostro fiume “rosso”

in piena,

raggiungere l’Insperato,

attraversarsi,

per toccare la vita degli altri,

per ascoltare 

ancora una volta il suono delle campane,

la vibrazione di un’anima,

la sua “pronuncia”,

la sua voce…

Per la “sua” vera essenza,

per il Rinnovamento,

per confermare,

per ribadire,

per incontrare

sulla nostra strada Maria di Magdala,

seguace di Gesù,

la prima testimone oculare,

è la prima annunciatrice

dell’avvenuta resurrezione.

Il suo appellativo era Maddalena,

deriva dall’ebraico:

“TORRE” ,

per sottolineare

l’importanza di questa donna,

per ricominciare,

per “riprendersi”,

per essere sorpresi all’improvviso,

per abbattere i muri e gli sbarramenti,

i divisori,

gli ostacoli,

le protezioni,

le difese,

farli crollare,

per aprire passaggi nascosti e segreti,

dischiudere il cuore,

dilatare il cuore,

per un respiro congiunto

unito e legato allo Spirito.

 

Di nuovo raccolto all’istante,

per un respiro congiunto, 

di nuovo raccolto

tra le braccia dell’Eterno.

Oh mio cuore

respira senza un principio,

oh mio cuore

senza una fine,

oh mio cuore

respira senza tempo,

oh mio cuore

respira all’Infinito,

oh mio cuore

respira l’immortalità di Cristo.

 

Per un respiro congiunto,

di nuovo raccolto davanti all’Invisibile,

è tutto così impercettibile,

è tutto così astratto, 

per un respiro congiunto,

di nuovo raccolto accanto alla Povertà,

raccogliere tutta la miseria del mondo,

raccogliere tutta l’indigenza del mondo,

quanta penuria,

cuori limitati,

quanta carenza…

 

Per un respiro congiunto,

di nuovo raccolto insieme al pianto,

abbraccia sempre la tua lacrima,

abbraccia sempre tutti

i “gemiti” del mondo,

abbraccia sempre il dolore,

abbraccia sempre lo “strazio”

di un cuore.

 

Ora è asciugato dalla lacrima,

per la nostra Salvezza,

per la nostra Liberazione,

per la nostra Protezione,

per la nostra Difesa,

è il nostro Rifugio, 

per scacciare l’odio e le tenebre,

troppe avversioni,

troppe ostilità,

troppo disprezzo,

troppa ripugnanza,

troppi rifiuti diventati

“rifiuti” umani,

troppo buio,

troppa oscurità,

troppa ignoranza

di cuori che hanno smesso

di “battere” da molto tempo… 

 

Per tendere la mano,

aprirla,

poi allungarla, 

per perdonarsi,

per perdonare,

dimenticare…

 

Credevi di essere “morto”,  

eri lo scomparso,

eri l’estinto,

eri il privo di vita,

eri esanime,

eri sfinito e stremato,

eri il dimenticato,

eri il deserto,

eri l’abbandonato,

eri il trascorso, 

credevi di non farcela,

e invece ancora respiri,

e invece ancora ascolti

i tuoi sospiri,

e invece ancora un’altro soffio

verso il Cielo,

con il sole sulla faccia,

e invece ancora un’altro fiato,

e invece ancora siamo “vivi”,

e invece ancora

corriamo sopra i “prati” verdi,

e invece ancora

indossiamo i pantaloni “corti”,

e invece ancora

costruiamo castelli di sabbia,

e invece abbiamo

pochi soldi nelle tasche,

eravamo felici

anche con diecimilalire,

e invece ancora

sfrecciamo sopra una cinquecento,

per sconfiggere la “morte”,

metterla in fuga

lontano molto lontano,

disperderla,

piegarla

per un sepolcro sempre “vuoto”,

pieno di Luce e Speranza,

la “radiazione” meravigliosa,

“l’attesa” meravigliosa,       

per un cammino migliore

con la stanchezza addosso,

infinito tratto di strada sterrata,

viaggio col cuore grondante

tra le mani:

“COME UN BAMBINO

DA PROTEGGERE E ACCUDIRE”.

Itinerario di giostre,

l’evoluzione dell’anima,

percorso di una “rotta”,

passaggio nascosto e profondo…

 

Per le strade di vita

a piedi nudi,

senza scarpe,

siamo dei “poveri miserabili”,

varchi e solchi sulla pelle,

per un volo di colomba nel Cielo,

la Salita,

l’Ascesa,

stormi di Angeli,

ora ho un tuffo nel cuore,

per la gioia di Gesù:

Entrando nel sepolcro,

videro un giovane, 

seduto sulla destra,

vestito d’una veste bianca,

ed ebbero paura.

Ma egli disse loro:

“Non abbiate paura!

Voi cercate Gesù Nazareno,

il crocifisso.

E’ risorto,

non è qui.”

 

 

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N o n   

s i a m o   

q u i. . .

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