Di Luca Scutti

“TI SCRIVO UNA LETTERA…CONTROCORRENTE, CONTRO”!

 

Avvertivo il bisogno di scriverti,

troverai questa mia lettera

dentro la vastità degli abissi, 

enormi maree d’immensità infinite.

Conosco i tuoi spostamenti,

so da sempre come e dove trovarti,

fin da quando eri un bambino:

Mi chiedevi già del Cielo,

lo reclamavi,

lo imploravi,

lo invocavi…

Abbiamo ancora bisogno di noi

in un mondo

ricolmo di carestia e penuria.

La nostra necessità,

s u s s u r r a  a l  c u o r e…soffia,

la nostra urgenza,

s u s s u r r a  al  c u o r e…soffia,

la nostra povertà,

s u s s u r r a  a l  c u o r e…soffia,

lo “stento”,

s u s s u r r a  a l  c u o r e…soffia:

Ci sono notti troppe lunghe

per litigare con Dio.

 

Era troppo tempo che desideravo scriverti,

da “Qui”,

sopra l’ondulazione del Cielo.

Non voglio che il tuo nome scompaia

tra i demoni e gli infami:

i dileguati,

gli estinti,

gli sfigurati.

La strada verso il Cielo è dolorosa,

solo salite,

poche discese.

Dovrai lottare

o andrai via per sempre,

la competizione lasciala cadere,

il confronto lascialo precipitare…

Dovrai rincorrere il “bambino”,

dovrai rincorrere l’innocente,

dovrai rincorrere l’infantile,

inseguili,

cercali,

“loro” saranno sempre accanto a te,

sempre al tuo fianco,

solo “loro” ti condurranno nel Celeste,

dentro il “palazzo” di cristallo:

La

casa

degli

angeli.

 

Non sei come gli altri,

non sei come

simili,

non sei come

gli aggiunti,

non sei come

distinti.

 

Ah…gli “immersi”,

sempre lo stesso

flusso,

respirano sempre

la stessa “aria”,

sempre

la stessa circolazione,

sempre

gli stessi spifferi e soffi,

sempre

gli stessi spostamenti e afflussi,

sempre

la stessa moda e tendenza comune,

sempre

la stessa scuola di analfabeti,

l’ignoranza dell’anima

è orribile:

Anime perse!

 

Sempre

un unico indirizzo di pensiero,

sempre

lo stesso linguaggio,

sempre

fermi,

sempre

stagnanti,

sempre

“quel vecchio” che cade,

sempre

lo “scaduto”,

anacronistici andati in malora!

 

Cio’ che è “morto” dentro

potra’ seguire solo la corrente,

come potrà

accompagnare,

come potrà

sorvegliare e ascoltare,

come potrà

sentire cantare gli angeli di notte,

come potrà

comprendere e accogliere,

come potrà

nascere ogni giorno

dentro l’aurora:

L’albeggiare di due occhi

dentro il “primo” mattino,

mentre “corrono” 

via senza fiato

verso il Cielo,

l’alba di un nuovo giorno,

con il cuore irrigato

da così tanto chiarore,

la Luce!

 

Come

potrà

abbracciare…

 

Controcorrente,

contro il tempo,

è sempre lo stesso tempo,

ma le strade sono nuove,

ma i sentieri sono nuovi,

controcorrente 

in “acque” sporche,

contro,

per arrivare a quella fonte,

controcorrente 

ne conosco la forza…

Attraversare la strada,

senza calze,

senza scarpe,

a piedi nudi,

hanno visto il “povero”,

hanno visto lo “straniero”,

hanno visto il misterioso,

hanno “sentito” il tuo “sentito”,

uno sconosciuto nascosto di notte,

un “ladro” che ruba la luna…

 

Il sole che brucia il tuo volto,

l’anima che divampa,

due occhi infiammati,

due occhi infiammanti,

il vento che li asciuga,

il virtuoso accanto a te,

il disaccordo accanto a te,

il dissidio accanto a te,

il solo accanto a te…

 

Scruteranno un paese isolato,

è stato abbandonato

o si è fatto abbandonare?

Quanta verità dentro questa domanda,

essere cercato,

essere trovato,

farsi cercare,

farsi trovare…

Senza la massa che guida,

tutta quella quantità,

l’insieme del niente,

la calca di un fottuto gregge,

solo ammassi pesanti.

Quanto pesa l’ignoranza,

quanta pesantezza,

quanta gravità, 

quanti “carichi”,

quanti affanni,

quanti tormenti,

quanti disagi.

 

Senza “quell’ambiente” 

che non decide più per te,

le tue idee,

il tuo credo,

la tua creazione,

il Suo disegno compreso,

è un vestito addosso a te,

con il controllo di te stesso.

 

Controcorrente,

contro,

osserva

e resta in silenzio,

oggi

sei nato un’altra volta,

dentro le mie parole,

oggi

sei libero un’altra volta,

quanto tempo passato

dall’ultima lettera ricevuta,

sopra

di te ci sono le stelle,

ogni notte

le riordino per te figlio mio,

le sistemo,

le trasformo,

chiedo per te

sempre quelle più belle,

sopra

di te c’è il Cielo…

Oro o sabbia? 

Diavoli o uomini?

Luce o buio?

 

Ti vedrò

correre verso il sole

col vento che ti asciuga?

 

Resta diverso,

solo così avrai il privilegio

della libertà!

 

Oro o sabbia?

Diavoli o uomini?

Luce o buio? 

 

Ma tu continua

a raccontare di me,

non smettere…

 

 

 

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