Di Luca Scutti

SONO NATA LIEVE, SONO NATA LUCCIOLA…

 

“Dentro queste sere d’estate,

osservo…

Uomini contro uomini,

un fratello contro un suo fratello,

una padre e una madre contro un figlio,

un figlio contro un padre e una madre,

paesi contro paesi,

ma ora non “seppellite” i giardini,

ma ora non “seppellite” i corsi d’acqua,

ma ora non “seppellite” i tramonti,

sono nata lieve, sono nata lucciola…

Brillo di meraviglia,

quante volte ti sei meravigliato,

brillo di brividi,

quante volte sei stato ricoperto dai brividi,

brillo di emozioni,

quante volte ti sei emozionato.

Mi appoggio sopra le tue sopracciglie,

resti sempre ammirato davanti a me,

come quando davanti a te c’è il mare,

sono nata lieve, sono nata lucciola…

Dentro i giardini di notte,

dentro i corsi di d’acqua,

dentro i tramonti,

siamo stelle davanti ai tuoi occhi,

non spegnere la mia luce,

non spengere il mio chiarore,

sono nata lieve, sono nata lucciola…

Dentro queste nostre serate d’estate,

i nostri giardini sono illuminati,

i nostri corsi d’acqua sono illuminati,

i nostri tramonti sono illuminati,

quanti volti avrò illuminato?

Quanti capelli avrò accarezzato?

Sono nata lieve, sono nata  lucciola…

Luccico dentro il buio quando vieni inghiottito,

cammina,

non fermarti,

non voltarti,

luccico dentro le tenebre,

cammina,

non fermarti,

non voltarti,

sono nata fragile,

amo la “fragilità”,

amo questa mia “fragilità”,

sono nata lieve, sono nata lucciola…

Siamo rimaste in poche,

poche lucciole si vedono,

nessuna stella brilla più tra i capelli degli uomini,

nessuna “fata” danza più tra i capelli dei bambini,

nessuna lucciola racconta più le favole,

nessuna luce,

troppi pugni chiusi,

troppi sguardi bassi,

nessun sorriso,

una volta gli uomini spalancavano le loro braccia

venendoci incontro,

ora troppe serate buie,

sono nata lieve, sono nata lucciola…

Prima non “c’era” la notte,

prima non “c’era” il buio,

prima non c’erano le tenebre,

prima ascoltavo le voci dei grilli,

prima ascoltavo il rumore delle rane dentro i ruscelli,

prima c’era un Cielo crivellato di lucciole,

prima c’era l’immensa assenza del rumore,

prima una lucciola ti raccontava

una “verità” a bassa voce,

la pace,

il silenzio,

erano i vostri “recinti” d’amore,

sono nata lieve, sono nata lucciola…

Quante lucciole travestite di stelle,

“puntini” impazziti,

“puntini” che colorano il buio,

quante volte avete “rubato” questa luce,

quante notti dovevate “morire” e non l’avete fatto,

quante notti la luna ha invidiato le lucciole,

quante notti il mare è riuscito a “rispecchiarsi”,

quante notti i poeti erano avvolti dai misteri delle lucciole,

quante notti i poeti hanno seguito quei voli dalle ali dorate,

quante notti i poeti si saranno addormentati con una lucciola sul cuore

e una penna tra le mani,

tante lanterne accese dentro i cuori dei poeti dentro le notti  buie,

poeti pazzi e maledetti,

per una lucciola chissà cosa avrebbero fatto,

non sai,

sono nata lieve, sono nata lucciola…

Ora ci hanno “assassinato” l’aria

per questo non ci siamo più,

ora ci hanno “assassinato” la campagna

per questo non ci siamo più,

ora ci hanno “assassinato” l’acqua

per questo non ci siamo più,

troppi “pesticidi”,

ma io sono nata lieve, sono nata lucciola,

mi bastava veleggiare nel buio,

scacciavo via i demoni,

vi aspettavo sui prati dove le illusioni brillavano…”

Quando resto in silenzio

penso alle lucciole.

I nostri occhi

sono come lucciole,

di notte si cercano,

si parlano

con un filo di “voce”…

 

Buonanotte

da questo

pazzo

“posto”

illuminato

dalle

lucciole.

 

 

Articoli Correlati

2 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vedi anche
Close
Back to top button