L’ultima volta lo videro
incamminarsi
dall’altra parte del mare,
verso la sua torre,
eletta in alto
da una grande lampada:
un faro.
All’interno era riuscito
a ricavarne una piccola stanza
solo per lui.
Prima dell’abbraccio col Cielo,
lasciò alla terra
l’ultimo suo pensiero.
Trovarono un’agenda
sopra una piccola stufa,
dentro un’esile fiamma
ancora sbuffava.
Sulla prima di copertina c’era scritto:
“Non ho più tempo”.
“Il tempo è scaduto,
non ci sono più gradini da salire,
sono passati,
sono superati,
il cielo nero si è indebolito,
è calato.
Ieri notte
è venuto giù,
è precipitato,
diavoli in volo:
E’ annegato,
è sceso all’inferno…
Chiedo scusa,
ma…
Vado via,
ho una sola strada da percorrere,
ho una solo arteria che mi fa respirare,
ho un solo passaggio segreto,
ho fretta,
sono impaziente,
sono in ritardo,
ho la premura racchiusa dentro la mia vita,
accanto ho l’inseparabile intensità,
non ho più tempo
sotto questo cielo così nero.
A volte,
spesso,
non lo riconosco più,
non si “confessa” più,
non è il mio cielo…
C’è troppa urgenza,
c’è troppo bisogno,
c’è troppa premura:
E’
per
il
mio
“cuore”.
Sono continuamente
sollecitato dagli angeli,
i miei Spiriti Celesti,
messaggeri Divini,
è giunto il momento di andare…
Non posso più
consumare le mie scarpe
dentro percorsi tossici,
inquinati,
fastidiosi,
rabbiosi,
cattivi:
Il cammino
di anime
condannate
a
“morte”.
Lo “zucchero” rimasto
sopra le mie dita
inizia a scarseggiare,
è insufficiente,
è modico,
è raro.
Devo centellinarlo,
devo assaporarlo lentamente,
dolcemente,
non devo sprecarlo,
non devo “dilapidarlo”.
Ho solo bisogno del delizioso,
richiamando accanto a se
il soave,
l’armonioso,
l’angelico.
“Prima”
pensavo di avere una sola vita,
ma poi
il buio freddo di una stanza…
Giunse anche per me l’inverno polare,
ebbe inizio l’era glaciale,
il mio cuore affogò nell’artico,
l’incolore del cielo,
il gelo di una lampadina
gialla sempre accesa,
così ebbe inizio
la mia seconda vita…
Desidero accanto a me
“solo uomini umani”,
desidero accanto a me
l’essenziale di un piccolo cuore,
cuori inevitabili,
cuori indispensabili,
cuori imprescindibili,
l’essenziale della verità,
l’autenticità di un uomo,
l’essenziale dell’onestà,
l’onorabilità di un uomo:
La
decenza
di
un
cuore.
Desidero accanto a me
solo uomini
che riescono a sfiorare altri cuori,
sentirli,
raggiungerli,
approdare dentro le “arterie”
come pirati persi
e pronti a ricominciare una seconda vita.
Pirati lasciati,
pirati abbandonati,
pirati smarriti,
pirati sciupati,
pirati screditati.
Issa la vela,
sollevala,
innalzala,
non farla mai ammainare:
Falla girare.
Cuori distesi accanto al dolore,
cuori fatti fuori,
cuori gettati a terra,
cuori uccisi…
Chiedo scusa,
il mio cuore ha troppa fretta,
dentro il mio zaino
ho il “pane bianco”:
E’
per
il
mio
cuore.
Dentro il mio zaino
ho la bontà di un sangue
che non tradisce mai:
E’
per
il
mio
cuore.
Devo stare attento
a non disperdere
nemmeno una goccia,
nemmeno una lacrima,
nemmeno una delusione,
nemmeno un dolore,
nemmeno una disperazione:
E’ rimasto un sorso
un solo sorso…
Per questo motivo
ho il forte bisogno dell’intensità.
Il forte accanto a me,
l’energico accanto a me,
il lancinante amore accanto a me,
il carico accanto a me,
il denso accanto a me,
il vivo accanto a me,
il penetrante accanto a me,
il radicato accanto a me,
l’irrefrenabile cuore infuocato
accanto a me.
Non ho più tempo,
non c’è più la “durata”,
non c’è più nessun periodo,
non c’è più nessun momento,
non c’è più nessun istante,
non c’è più nessun intervallo.
Non vivo in nessuna epoca,
non ho età,
non devo salire
sopra nessun “gradino”,
non cerco il “livello”,
non cerco la “fase”,
non cerco il piedistallo,
non cerco la coltivazione
di vecchie “terrazze”,
sopra il calendario
non ho segnato nessuna data,
non vivo ad intermittenza,
non c’è più nessuna occasione,
non c’è più nessuna opportunità,
non c’è più nessuna possibilità,
che sia il “turno” di altri:
NON
HO
PIU’
TEMPO!
Tutti quei raduni,
non ho più tempo di mettermi seduto,
tutte quelle assemblee,
non ho più tempo di mettermi seduto,
tutti quegli incontri,
non ho più tempo di mettermi seduto,
tutte quelle tavole rotonde
“così” imbandite,
non ho più tempo di mettermi seduto,
tutte quelle feste,
non ho più tempo di mettermi seduto,
tutti quei ricevimenti,
non ho più tempo di mettermi seduto.
lascio a te il frastuono,
lascio a te la confusione,
lascio a te il rumore:
Cuori
strappati
al
silenzio.
Non ho più tempo
di sorreggere “svariati” cuori,
ho un’altra età,
ho conosciuto un’altra epoca,
sono dentro un altro “stadio”.
Cuori che intralciano il cammino,
troppe cadute rovinose,
spesso deleterie…
Non ho più tempo
di resistere di fronte
“al corso di questi”
cuori,
non voglio più oppormi,
non voglio più contrastarli,
non voglio più difendermi,
non voglio più trattenerli,
non voglio più sopportarli,
non ho più tempo
di aiutarli,
non ho più tempo
di assecondarli,
non ho più tempo
di difenderli,
non ho più tempo
di proteggerli.
Cuori sprovvisti
della compassione,
cuori sprovvisti
della pietà,
cuori sprovvisti
della generosità,
cuori sprovvisti
della carità.
La “carenza”
di un cuore,
cuore incolto,
cuore sprovveduto,
cuore “privo”:
S E N Z A .
La prosperità di un uomo,
quando il dolore:
L’unica
“vera” ricchezza,
la crescita di un uomo.
Il germoglio di un uomo,
fiorire davanti a Dio:
Riuscirai a portargli una gemma
tagliata dalla purezza del tuo cuore?
L’intensità del suo colore,
meravigliosa rarità.
Riuscirai a portargli un virgulto
sottile come il tuo cuore?
Al virgulto
non deve mai mancare l’acqua.”
“Dimenticali Wendy,
dimenticali tutti.
Vieni con me dove non dovrai mai,
mai pensare alle cose dei grandi”.
(Peter Pan)
“Scappiamo Alice,
qui sono tutti normali.”
(Lewis Carrol,
Alice
nel paese delle meraviglie)
Meraviglia ❤️
Grazie Laura 🙂
è sempre un brivido
Ci nutriamo di questo. Grandissimo Aldo 🙂