Di Luca Scutti

LA PAURA

 

 

Una delle emozioni più grandi

è la paura,

impressione viva,

è “antica” e non muore mai,

è “preistorica”,

è “arcaica”,

non si riesce mai a sorpassarla,

è “potente” e fa danni.

Ora dentro questi giorni virali,

solo l’amore ci può “sollevare,”

ora abbiamo bisogno solo dei “suoi” abbracci.

 

L’affettuosità,

la tenerezza,

il calore,

la passione verso la vita,

l’entusiasmo di continuare a “respirare”,

l’entusiasmo di continuare ad “abitarci”,

l’entusiasmo di continuare a “sentirci”,

soprattutto in queste giornate

ricolme di fake,

ricolme di bugiardi,

gli ingannatori,

i commedianti,

i “travestiti”,

i simulatori,

ricolme di pseudo giornalisti,

ricolme…”ora li chiamano opinionisti,”

ricolme di conduttori televisivi,

ricolme di notiziari e tg,

ricolme di coronavirus.

 

Fateci vivere i nostri sogni,

fateci vivere i nostri abbagli,

fateci vivere i nostri miraggi,

fateci vivere come vivono i bambini,

non vogliamo vivere le vostre paure.

 

Aristotele,

oh si Aristotele,

hey giornalista?

Hey opinionista?

Hey conduttore televisivo?

Dentro tua vita hai fatto mai entrare Aristotele?

Hai mai letto Aristotele?

 

Se c’è soluzione perchè ti preoccupi?

Se non c’è soluzione perchè ti preoccupi? 

(Aristotele)

 

Smettetela di “rubare”,

smettetela di “razziare” la vita degli altri,

smettetela di fare “man bassa”

con le vostre informazioni,

smettetela di “sfiduciare”,

smettetela di “deprimere”,

smettetela di “abbattere”,

smettetela di “frugarci” addosso

come ladri,

persone che hanno paura del giorno…ora,

persone che hanno paura della notte…ora…

 

I nostri sogni rubati.

 

Il dolore il più delle volte

ti fa piangere,

il rancore,

la rabbia,

no…

Ti fanno urlare.

Ma la paura ti assale,

ti aggredisce,

ti si scaglia addosso,

ti “riveste” ogni giorno di un “abito”

che non puoi scegliere tu,

ti “copre” 

e non esisti più,

ti “ammanta” 

e non esisti più,

ti salta addosso alle spalle,

ti salta addosso al cuore,

è vigliacca,

è vile,

ti porta via insieme a “lei”

e non ritorni più…

Quando mi dici:

“Ho avuto un attacco di panico”,

chiudo gli occhi e spero subito

che sia un nuovo giorno

per poterti rivedere,

per poterti riabbracciare,

per poter rivedere ancora una volta il tuo sogno,

per poter rivedere ancora una volta il tuo abbaglio,

per poter rivedere ancora una volta il tuo miraggio,

non voglio vederlo “calpestato”,

non voglio vederlo “schiacciato”,

non voglio vederlo “ucciso”,

non voglio vedere gli “sterminati”,

non voglio vedere i “soppressi”

dentro le vostre parole,

non voglio vedere tanti sogni “decimati”…

 

Smettetela di bussare alle  nostre “porte”,

smettetela di “uccidere” i nostri cuori,

smettetela di “uccidere” le nostre menti,

smettetela di “annullare” le persone,

noi la paura siamo abituati a guardarla in faccia,

noi non siamo abituati a leggere la paura

dentro i vostri fake,

tutti infettati

dal vostro veleno,

siamo e saremo sempre noi

a determinare le nostre vite,

siamo e saremo sempre noi

a decidere quando la paura

dovrà attraversarci per calpestarci,

siamo e saremo sempre noi

a decidere il  nostro “cammino” da compiere,

siamo e saremo sempre noi

ad individuare,

siamo e saremo sempre noi

a definire…

 

SIAMO E SAREMO,

“ARRIVIAMO E ARRIVEREMO,”

 

Cesare Pavese,

oh si Cesare Pavese,

hey giornalista?

Hey opinionista?

Hey conduttore televisivo?

Nella tua vita hai fatto mai entrare Cesare Pavese?

Hai mai letto Cesare Pavese?

 

Ma ricordati sempre

che i mostri non muoiono.

Quello che muore

è la paura che t’incutono. 

(Cesare Pavese)

 

Siete e sarete sempre

una formidabile forza distruttiva,

troppe persone stanno “cadendo”

dentro questi giorni virali,

troppe persone si sono “staccate”,

troppe persone son0 state lasciate

volutamente al “buio”,

troppe “tenebre”,

troppe “barche” inghiottite dalle onde del mare,

troppe “pareti” che tremano,

troppi “vetri” in frantumi,

troppe “consonanti” di pneumatici

che gridano sopra un asfalto

ormai “bagnato” da chissà quanto tempo,

troppi “disordini” del pensiero,

troppe “Babilonie”,

troppe “angosce”,

troppi occhi “spaccati.”

 

La “Luce”, 

abbiamo bisogno della “Luce”,

abbiamo bisogno della lucentezza,

abbiamo bisogno dello splendore,

non abbiamo bisogno di voi,

fateci guardare come i bambini

attraverso un “buco di una serratura,”

fateci giocare con un “pallone”,

fateci giocare a “nascondino”.

Ora urliamo addosso a “voi”

tutto il nostro “disprezzo,”

siamo nati con la libertà addosso,

siamo nati con l’innocenza addosso,

lasciateci “stare”,

siamo nati dentro lo “stare”…

 

Con l’animo infame

non potrai mai essere “morale”,

il tuo nome non sarà

mai “lasciato” al mondo.

 

“Moriremo” ogni giorno,

ma “moriremo” dei nostri sogni.

 

“Morirete” ogni giorno,

ma “morirete” sempre

delle vostre paure.

 

I mostri non muoiono mai,

me lo ha detto Cesare Pavese.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vedi anche
Close
Back to top button