Continui a vivere dentro di me,
continui ad “abitare” dentro di me,
risiedi dentro la mia dimora:
“NEL MIO CUORE,
E’ IL TUO CUORE”.
Da sempre,
giorno e notte incessantemente.
I tuoi soggiorni sono infiniti,
i tuoi soggiorni sono smisurati,
stessi “stracci” ,
stesse “pezze”,
stessi “panni”,
stessi “abiti” consumati,
ci eclissiamo,
fra i troppi rumori,
gli inutili frastuoni,
di una folla stanca e “assassina”,
di una folla ripugnante,
troppi “sicari”,
troppi “flussi”,
troppi “sciami”,
troppe infanzie “profanate”,
questa marea che non riesce mai a riposare.
Servono poche parole,
poche espressioni,
la nostra lingua,
il nostro dialetto,
la nostra cadenza come una “frequenza”,
frammenti di “pietre” preziose,
“pietre” introvabili,
“pietre” inestimabili,
l’eccellenza,
l’eleganza,
i nostri “accenti”.
La complicità non ha bisogno di nulla
quando sei dentro una bolla invisibile…
Il tuo “segno distintivo”,
come una lettera scesa dal Cielo,
il tuo sigillo,
il tuo emblema,
la tua immagine,
la tua espressione di sempre,
la tua “rivelazione”,
la tua “indicazione”,
la tua traccia…
Una striscia di stoffa ci avvolge,
una striscia di stoffa ci “riscalda”,
per poi ricaderci sul petto,
ammanta i nostri cuori.
E’ la tua stola
da “primo diacono della città di Roma”.
Insieme
a
mio
padre…
SEMPRE!
Il significato delle nostre parole
sono incomprensibili al mondo,
un padre e un figlio impenetrabili,
un padre e un figlio inafferrabili.
I nostri occhi protesi verso il Cielo,
tu nel Cielo
io sulla terra,
riusciamo a “sentirci”,
ci ascoltiamo,
ci “concepiamo”,
riusciamo a respirarci,
riusciamo dentro al sollievo a “sollevarci”.
Mi hai sempre consolato
anche da “lassù”,
mi hai sempre rialzato
anche da “lassù”,
mi hai sempre elevato
anche da “lassù”.
Riusciamo a sorriderci,
riusciamo a piangerci addosso,
dentro una fredda stanza di una terapia intensiva,
il mio cuore aveva smesso di battere,
le tegole del tetto di “casa” nostra scricchiolavano,
erano rumori leggeri e secchi,
provenivano da molto “lontano”,
le nostre anime erano ghiacciate:
“Papà ho freddo,
“quì” è freddissimo.“
Sei riuscito a…
mi hai sollevato e portato fuori.”
Insieme
a
mio
padre…
SEMPRE!
Sono in difficoltà nello scrivere,
sono in difficoltà “nell’affermare” noi due,
non ho un foglio di carta,
non ho una penna,
mi hai lasciato il “soffio” vitale ricolmo di amore,
non ho il tuo sguardo,
mi hai lasciato la vista dentro il tuo “tramonto”,
non ho le tue parole,
mi hai lasciato la tua “regola”,
non ho i tuoi gesti,
mi hai lasciato il tuo atteggiamento,
mi hai lasciato il tuo portamento,
mi hai lasciato il tuo “atto”.
Ho la tua purezza seduta accanto a me,
la purezza di restare accanto a te,
la purezza è un linguaggio silenzioso,
l’assenza dei rumori risiede dentro la purezza,
la perdita del contatto verso un mondo
“macchiato” da troppo odio,
ecco la quite,
ecco il mutismo,
ecco l’incomunicabilità:
“Papà lasciami sempre dentro questa segretezza.“
La
purezza
è
il
nostro
linguaggio
silenzioso.
Un giorno mi hai detto:
“La purezza è un lusso,
la purezza è un incontro di sguardi,
la purezza è un incontro di voci “sotterrane”,
hai presente quelle voci così profonde,
hai presente quelle voci così “nascoste”,
sono le voci segrete,
sono le voci che provengono
dentro gli “scantinati” dell’anima,
dove i dolori sono rinchiusi
dentro “cantine” buie e desolate,
la purezza è un incontro con gli angeli,
la purezza è una conquista,
la purezza te la devi meritare,
poi la conquisterai…
Insieme
a
mio
padre…
SEMPRE!
“Luca ci sei?
Aggrappati a me,
si ma stringimi di più,
così cadi…“
L’emozione di “leggersi” attraverso uno sguardo,
una “passata” di Cielo,
le nostre “sfogliate” sempre calde,
dentro il silenzio di un padre c’è il suo sguardo,
ci sono i suoi occhi “persi” verso suo figlio,
dentro quello sguardo ci sono parole segregate,
che nessuno mai potrà ascoltare,
che nessuno mai potrà spiare,
dentro quello sguardo profondo che “completa”,
dentro quello sguardo incondizionato che “occupa”,
dentro quei “lampi” di occhi,
il bagliore e lo splendore dell’amore,
la “luce” delle tue preghiere
quando eri seduto sopra il mio letto,
dentro quelle carezze di quando ero ancora un bambino…
Insieme
a
mio
padre…
SEMPRE!
“Io sono stato
e sono tuo padre,
tu sei stato
e sei mio figlio,
io sono,
tu sei.
Sarò
e
sarai…
S A R E M O.”
❤❤
🙂
😄😄😄😄😄
🙂