Di Luca Scutti

IL “VENTO” E L’ALTALENA

 

I bambini “adulti” 

lottano per cose serie,

profonde,

impegnative,

rischiose:

“Chi è il primo

che sale sopra l’altalena?”

E’ l’unico posto

dove sono felice,

riesco ad abbracciare il Cielo,

gettargli le braccia al collo,

riesco ad abbracciare il sole,

mi circonda,

riesco a nascondermi

tra le nuvole,

riesco ad addormentarmi

accanto alla luna,

riesco ad ascoltare

la voce del “vento”:

“E’ la voce di mio padre,

udire,

avere

la massima riflessione,

ecco la cura,

poi la premura

seguire…”

 

Ma perchè avete smesso

di andare sopra l’altalena?

Immagino…

Si,

il denaro,

i bellissimi quattrini,

la ricchezza.

Si,

il successo,

si,

il potere,

anche l’autorità

di non portare

mai rispetto verso gli altri,

il diritto,

la forza dentro i pantaloni,

i cari spermatozoi,

il comando.

Si,

il maschilismo,

si,

il prevalere,

si,

Dio carta straccia,

si,

lo avete fatto diventare

un manifesto,

si,

schiacciare,

calpestare una vita,

opprimerla,

umiliarla,

spezzarla…

Si,

i danni,

devastanti e irreparabili,

le offese,

gli insulti,

il male, 

verso chi ancora

riesce a salire sopra

la sua vecchia “altalena”

così tanto arrugginita

ma sempre funzionante…

La voce del vento:

“Chissà

se ti ricorderai,

rammenterai…

Fù un tempo

così lontano,

istanti e sequenze

dipinti dal Cielo.

Ma lontano

non è distante,

lontano

non è sfuocato,

lontano

non è un vecchio moribondo,

lontano

non è perduto…

 

Ti ho dondolato,

eri sopra un’altalena,

il tuo viso

grondava di felicità,

era stillante,

c’era la pioggia “d’argento”,

c’erano le gocce “d’argento”,

era la pioggia degli angeli,

era il Bianco lucente.

 

Ogni notte

sono

accanto a Maria, 

prego sempre per te,

è una preghiera

che riveste tutto il Cielo.

Che

tu possa sempre

dondolare,

oscillare…

 

Chiedo

sempre a Maria

di farti “salire”

sempre più in “alto”,

risalire,

elevarsi,

sorgere ogni giorno,

levarsi all’orizzonte,

crescere,

fino a giungere al Sublime,

l’eccellenza,

il profondo eccelso,

l’acuto,

il vibrante sonoro intenso,

la “Cima”,

il Cielo,

il culmine…

 

Reggiti

sempre forte

alle corde della tua “altalena”,

aggrappati sempre al tuo cuore,

“tienilo” stretto tra le tue mani,

portalo sempre dentro

i tuoi temporali,

e se puoi balbetta

come non hai fatto mai.

Mi raccomando,

non farmi preoccupare,

troppe “tempeste”

ti attraversano…

 

Ma tu continua,

seguita,

ora riprendi fiato

e rivivi,

non smettere

mai di andare

al parco

 dove da bambino

ti portavo,

ricordati

di fare la fila,

aspetta

il tuo turno,

dondolati

ancora una volta

sopra

la tua “altalena”.

Non chiedermi

mai

se le corde dell’altalena

siano sicure,

smetteresti di essere il bambino

che

ora

ancora

sei!

 

Cos’è

un’altalena?

Non è un concetto,

non è una nozione,

non è un motivo,

non è un’idea,

non è una causa.

In quanti

ne sono a conoscenza?

La comprensione di…

cos’è?

La consapevolezza di…

cos’è?

La “preparazione” di…

cos’è?

La competenza morale e spirituale

cos’è?

La conoscenza della coscienza

cos’è?

Il suo vero significato,

le sue “origini”,

cosa rappresenta

per un bambino…

E’ una barca di carta

dentro l’oceano.

Sono i “suoi” sogni,

fogli di carta scritti,

colorati,

scarabocchiati,

restano a galla,

fluttuano,

emergono dall’acqua,

veleggiano, 

mentre

uomini

psicopatici,

folli,

squilibrati,

riescono

solo a rovinare,

distruggere,

guastare.

 

Cerca

sempre di avere

più forza nelle “gambe”

per spingerti sempre più in Alto…”

 

Ho visto Nina volare

tra le corde dell’altalena

un giorno la prenderò

come fa il vento alla schiena. 

(Fabrizio De Andrè)

 

 

“Questo

pendio

infinito

insieme

a

te.”

(Tuo figlio)

 

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