Nessun ponte al mio orizzonte,
nessun cavalcavia,
nessun collegamento
tra il confine del Cielo e della terra,
nessun collegamento
tra il confine della terra e del mare:
Eppure…
Quanti muri ci sono?
Quante pareti divisorie ci sono?
Perchè
si pensa solo a costruire i muri?
Perchè
non si pensa a costruire una porta?:
Basterebbe un uscio,
un barlume di penombra,
un crepuscolo,
la parvenza di un segno,
una piccola soglia,
un passaggio…
Come posso bussare,
dove posso battere,
dove posso picchiare.
Senza
un cuore non si edifica nulla,
senza
la coscienza non si edifica nulla,
senza
la bontà non si edifica nulla,
senza
la compassione e la pietà
non si edifica nulla,
senza
la carità non si edifica nulla.
Con la mente si distrugge un cuore:
Rompere per “guadagnare”,
mentre ci sono Cattedrali da edificare…
è s o l o u n c u o r e
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Ho visto pensieri distruggere cuori:
Ho visto teste avvolte dalle fiamme,
quanti cuori distrutti…
e r a n o s o l o c u o r i
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Ho visto l’intelletto distruggere un cuore:
Ho visto l’ingegno dell’uomo
racchiuso dentro la scienza
per poi rinnegare Dio,
ho visto sotterrare l’anima,
la ricerca maniacale di “capitali”,
le tanto care banconote,
il contante,
la valuta,
le finanze e le sovvenzioni.
s e n z a u n’ a n i m a
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La “ricchezza” di carcasse umane,
carcasse prive di Dio,
carcasse mancanti e sprovviste,
carcasse spoglie davanti al Cuore di Dio,
“diligenze” trainate da cavalli impazziti:
L’ESCLUSIONE
DEL
“BELLISSIMO”.
Come si vive senza edificare i sogni:
Il miraggio della bellezza
come un abbaglio
mentre ti esplode nel cuore.
e s i s t e q u a l c o s a d i p i ù b e l l o?
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Come si vive dentro vuoti da colmare,
da riempire:
Farcirli di carezze e baci,
imbottirli del “pane” degli angeli,
il cibo degli “eletti”,
e si nutra l’anima mia,
sorgente di vita.
E nuvole argentate ricoperte di Cielo.
e s i s t e q u a l c o s a d i p i ù b e l l o?
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Quanti spazi abbiamo per edificare?:
Edificare sopra i dolori.
Le fortezze del cuore.
Edificare sopra i dispiaceri.
Le fortezze del cuore.
Edificare sopra la sofferenza…
C’è un cuore stanco.
Le fortezze del cuore.
Edificare sopra la disperazione.
Le fortezze del cuore.
Edificare sopra i tormenti:
Le fortezze del cuore.
Quanti sacrifici per edificare,
poi un giorno,
basta un solo giorno,
poi il tempo,
basta solo un tempo,
poi un soffio di vento,
basta un solo soffio di vento,
per distruggere tutto.
Mani che costruiscono,
parole che arrivano dritte al cuore,
e invece…
E’ tutto al contrario.
Si continua a distruggere,
a sterminare,
a strappare,
a guastare,
a cancellare,
e tu che ti “trovi”all’opposto,
dietro ad una “finestra” ad osservare,
mentre il vetro inizia ad appannarsi…
Struggersi.
Distruggere
i tanti rami secchi,
per poter donare al nuovo:
La
vita.
Veder fiorire e germogliare,
aprirsi e schiudersi,
nascere e manifestarsi:
Sorgere.
Dentro al seccato non nasce nulla,
dentro l’appassito non c’è più vita,
dentro al vizzo
c’è odore di vita già:
Morta.
Non radunare le persone,
non radunare i tuoi seguaci,
che te ne fai,
s’inchineranno sempre
davanti a te.
Piuttosto
portali al mare e donagli l’Infinito:
Che siano inghiottiti dall’illimitato,
che siano inghiottiti dall’interminabile,
che siano inghiottiti dal “Bellissimo”,
che siano inghiottito dall’immenso,
che siano inghiottiti dall’anima immortale,
che siano inghiottiti dallo smisurato,
che siano inghiottiti
senza principio e senza fine,
che siano inghiottiti dall’eterno,
che siano inghiottiti dall’assoluto spazio del creato.
C’è l’hai la casa del cuore?
C’è l’hai un posto per sognare?
C’è l’hai un posto per crescere e costruire?
C’è l’hai un posto per ripararti dal freddo?
C’è l’hai un posto per piangere?
C’è l’hai un posto per “morire”
ogni giorno,
e poi rinascere?:
Bisogna coltivare
dentro la tempesta
di ogni stagione
con addosso la sofferenza,
senza mai riposare.
Bisogna interrare,
dentro la tempesta
di ogni stagione
con addosso la sofferenza,
senza mai riposare.
Bisogna seminare,
dentro la tempesta
di ogni stagione
con addosso la sofferenza,
senza mai riposare.
Bisogna penetrare,
dentro la tempesta
di ogni stagione
con addosso la sofferenza,
senza mai riposare.
Senza mai riposare
ai “piedi”
del Giardino dell’Eden,
questo luogo così Paradisiaco,
questo giardino di delizie.
L’immenso dono che Dio fece
all’uomo e alla donna.
E’ nel Giardino dell’Eden
che Dio creò
il primo uomo e la prima donna.
L’assoluta felicità!
La pace,
l’armonia,
dove nessun fiore è velenoso.
Un albero miracoloso
fatto nascere
in mezzo al Giardino dell’Eden,
era accanto all’albero della conoscenza
del bene e del male.
Era per Adamo ed Eva,
cibarsi dei “suoi” frutti.
Erano immortali,
nessuna vecchiaia,
nessuna malattia.
La radice:
Il ceppo,
il bulbo,
le “sue” fondamenta,
l’origine.
Il tronco:
Completo e intero,
intatto e integro.
Le foglie:
Lamine “dorate”.
la parte integrante della foglia,
è l’ornamento.
I frutti:
E’ il raccolto,
è la conseguenza,
è un figlio…
Uniscili.
Penso che tu
abbia bisogno
di un “giardiniere”.
“Perchè
pensi
questo?”
“Durante
le tempeste di stagione
continui a “riposarti”,
mentre il tuo giardino
continua a non “crescere”,
regredisce a dismisura.
Solo
con l’attenzione del “Giardiniere”
potrai continuare:
A
sollevare,
a
cogliere,
a
soccorrere,
a
proteggere,
a
riunire,
a
stringere,
ad
ascoltare,
ad
avvolgere,
ad
accogliere.
…e r i c e v e r e.
Stupenda❤
Caro Aldo grazie…:)
Il mio cuore ti ringrazia 🙂