Cadevano i diavoli,
precipitavano a testa in giù,
si riversavano sopra il manto
di una strada buia e fitta,
dentro le lacrime di un cane.
Era una strada conficcata,
era una sentenza,
era stata presa la decisione,
trovai il verdetto legato ad un palo…
Quella sera pioveva,
e come pioveva,
gli scrosci della pioggia “rossa”,
lo stillicidio dei miei occhi,
cercavano di capire,
cercavano di osservare,
era una pioggia sanguinosa,
tutto intorno a me era rovente.
Non so per quale motivo
dopo cena sono uscito,
esattamente non ricordo…
Avevo bisogno di camminare,
avevo bisogno di procedere,
andarmene a piedi
incontro all’accaduto,
“viaggiare”,
era la necessità,
era l’obbligo,
era la miseria di noi uomini,
era la fame,
era lo stento:
Tutto questo
apparteneva
ad un cane:
Igor!
Poi ho sentito
un lamento di un cane,
era il gemito.
Continuava
a forzare,
a costringere,
a imporre,
avevo un ladro
che mi frugava addosso,
poi il guaito agghiacciante:
Era
legato
ad
un
palo.
E’ veramente incredibile,
oggi ho accolto un cane,
il suo nome e’ Igor,
aveva una medaglietta
intorno al collo.
Forse è più giusto dire
che oggi ho accolto il tuo cane!
Lo scelto,
o forse ci siamo scelti,
ci siamo stretti con gli occhi…
Uno guardo,
un’espressione,
un’atteggiamento,
il discernimento
tra un uomo e un cane.
Era stato legato ad un palo,
ben allacciato,
ben annodato.
Hai incatenato il tuo compagno,
il tuo alleato,
il tuo confidente,
il tuo spasimante,
il tuo seguace:
Sei un subumano,
cerchi sempre di superare
ciò che la natura
può sopportare.
Il rispetto
verso la dignità,
il rispetto
verso il “diritto”,
il rispetto
verso la “necessità”!
Penso che Igor
abbia più di 1o anni,
penso anche
che non hai più voluto tenerlo,
penso che Igor abbia perso peso,
penso che Igor sia molto terrorizzato,
penso che Igor sia molto depresso,
penso che Igor farà molto fatica
ad avere
la fede,
l’affidamento,
la speranza,
l’aspettativa,
verso l’uomo!
Penso che Igor abbia patito il freddo…
Ma sei veramente interessato
a questi miei pensieri?
Ma sei veramente interessato
a sapere delle sue condizioni?
Dimmi una cosa:
“Che cazzo ti è successo?
Ti sei trasferito?
Sei partito per l’Alaska?
Tutto ad un tratto sei allergico ai cani?
Ti sono ostili?
Sei per caso un alieno?
Dimmi la verità,
dopo tutto non c’era nessun motivo…”
Sai…
non riesco a farlo giocare,
non ha voglia.
Sai…
non mangia,
non ha fame.
Sai…
Igor mi ha detto
di aver commesso un gravissimo errore,
è stato quello di fidarsi di te.
La tua macchia del disonore,
la tua “onta”,
la tua aberrazione:
Addosso
a
“lui”.
Lo hai condannato,
lo hai dichiarato colpevole,
era giusto infliggergli una pena,
il tuo prigioniero,
il tuo carcerato,
il tuo recluso forzato!
Era giunto da te per colmare
il “vuoto”,
e tu che hai fatto?
Lo hai legato
ad un palo e te ne sei andato!
La storia
parla troppo degli uomini,
la storia parla troppo poco degli animali.
Penso alla creazione dell’uomo,
l’universo,
il cosmo,
il creato,
l’Opera di Dio…
Invece
fu un giorno molto triste
per tutto il globo terrestre
e per tutti gli animali:
T r e m a r o n o,
r a b b r i v i d i r o n o.
La grandezza di un uomo,
la sua dimensione,
la sua “estensione”,
l’ampiezza e la vastità di un cuore,
la capacità di contenere
e sopportare il dolore,
la sua “statura”,
la nobiltà,
la sublimità della magnificenza,
la sua morale,
il suo progresso:
La tua “grandezza”
è
una catena,
la tua ossessione
di schiavitù verso “l’altro”,
hai sempre venerato
la sottomissione,
queste
successioni e “processioni”,
le tue collezioni,
poi…un palo,
poi…Igor!
Gli occhi di Igor li hai mai osservati?
Ora sono annebbiati,
ho visto un “velo”,
ho visto quando si oscurano,
ho visto quando si confondono.
Spesso sono impenetrabili,
non ho l’accesso
non me lo consente,
sono imprendibili,
sono come il vento.
Spesso si gira dall’altra parte
mi mostra il fianco,
arranca nello sguardo,
fa molta fatica a “reggerlo”,
chissà cosa penserà
mentre mi guarda:
Ecco
un
altro
infame!
Verso il più debole.
Provare il dolore,
provare la felicità,
provare la miseria…
Non si potrà mai misurarla,
non si potrà mai esaminare,
non si potrà mai controllare.
Penso che tra un uomo
e un animale non ci siano differenze,
nessuna diversità al riguardo,
nessuna disuguaglianza al riguardo.
Un uomo,
un coltello,
un’arma,
una catena,
un cazzo di pensiero marcio:
E poi distruggere,
sempre il più debole,
è sempre la stessa storia.
Ama tutta la Creazione Divina,
nessuna forma è esclusa,
ama tutti i granelli di sabbia,
ama tutte le foglie,
ama ogni goccia di pioggia,
ama ogni raggio di sole,
ama tutte le piante,
tutto questo per penetrare
in Gesù e nulla più…
Che
hai da guardare?
Si dico a te
che hai da guardare?
Il cane che porto a passeggio
e’ malandato,
il cane che porto a passeggio
zoppica,
ma comprendi benissimo
per quale motivo arranca:
ERA IL TUO CANE!
…e
nulla
più.
stupendo ❤
Tu ci sei sempre grazie 🙂