Di Luca Scutti

HANNO IMPICCATO LA MIA MAGLIA

 

E al solo pensiero di vederla esposta da due “individui”…

Hanno impiccato la mia maglia,

hanno impiccato la maglia di Giorgio Chinaglia,

hanno impiccato la maglia dei meno nove,

hanno impiccato la maglia di tanti tifosi della Lazio.

Quante volte da bambino mi ha trasmesso calore,

e al solo pensiero di vederla esposta da due “individui”…

Quella maglia da bambino mi ha sempre vestito,

le braccia di mio padre mi hanno sempre aiutato ad indossarla,

hanno impiccato la mia maglia,

hanno impiccato la maglia di Giorgio Chinaglia,

hanno impiccato la maglia dei meno nove,

hanno impiccato la maglia di tanti tifosi della Lazio,

e al solo pensiero di vederla esposta da due “individui”…

Quando indossavo quella maglia niente era “noioso”,

quando indossavo quella maglia pensavo:

“La vita è troppo breve per passare inosservati”.

Hanno impiccato la mia maglia,

hanno impiccato la maglia di Giorgio Chinaglia,

hanno impiccato la maglia dei meno nove,

hanno impiccato la maglia di tanti tifosi della Lazio,

e al solo pensiero di vederla esposta da due “individui”…

Nessun uomo mi ha fatto sentire protetto come ha fatto mio padre:

“Indossala, ti farà sentire protetto,

indossala come un cappotto e ti sentirai al sicuro,

indossala quando io non potrò starti vicino”.

Hanno impiccato la mia maglia,

hanno impiccato la maglia di Giorgio Chinaglia,

hanno impiccato la maglia dei meno nove,

hanno impiccato la maglia di tanti tifosi della Lazio,

e al solo pensiero di vederla esposta da due “individui”…

Questi due “individui” non possono sapere

cosa vuol dire “vestirsi” con una maglia,

questi due “individui” hanno esposto la mia maglia

nel posto sbagliato,

impiccandola,

hanno impiccato la mia maglia,

hanno impiccato la maglia di Giorgio Chinaglia,

hanno impiccato la maglia dei meno nove,

hanno impiccato la maglia dei tifosi della Lazio,

Non era importante farmi notare con quella maglia addosso,

era importante il ricordo,

era importante ricordare di chi ora non c’è più.

ricordo,

ricordi,

hanno impiccato la mia maglia,

hanno impiccato la maglia di Giorgio Chinaglia,

hanno impiccato la maglia dei meno nove,

hanno impiccato la maglia dei tifosi della Lazio,

e al solo pensiero di vederla esposta da due “individui”…

Quella maglia era troppo grande,

quella maglia era troppo larga,

come potevo indossarla da solo,

la indossavo insieme a mio padre,

hanno impiccato la mia maglia,

hanno impiccato la maglia di Giorgio Chinaglia,

hanno impiccato la maglia dei meno nove,

hanno impiccato la maglia dei tifosi della Lazio.

e al solo pensiero di vederla esposta da due “individui”…

Da bambino aspettavo mio padre sul balcone,

con i gomiti appoggiati sulla ringhiera,

con addosso la maglia della Lazio,

troppo larga,

troppa lunga,

era il mio “rifugio”,

era la non “assenza” di mio padre addosso alla mia pelle,

hanno impiccato la mia maglia,

hanno impiccato la maglia di Giorgio Chinaglia,

hanno impiccato la maglia dei meno nove,

hanno impiccato la maglia dei tifosi della Lazio,

e al solo pensiero di vederla esposta da due “individui”…

Infilare il naso nel collo della maglia,

nascondermi “lì” dentro,

profumo di protezione,

profumo d’infanzia,

“sentire” le persone volate troppo presto in Cielo,

“leggere” i tanti chilometri percorsi con la banda dei meno nove,

Campobasso,

San Benedetto del Tronto,

Cesena,

Bologna,

Messina,

spareggi a Napoli,

hanno impiccato la mia maglia,

hanno impiccato la maglia di Giorgio Chinaglia,

hanno impiccato la maglia dei meno nove,

hanno impiccato la maglia dei tifosi della Lazio,

e al solo pensiero di vederla esposta da due “individui”…

Avevo il cuore gonfio

ogni volta che annusavo “quella” maglia,

mio padre lavorò anche di notte per potermela donare,

poi venne un uomo nato in Costa d’Avorio,

poi venne un uomo nato in Francia,

hanno impiccato la mia maglia,

hanno impiccato la maglia di Giorgio Chinaglia,

hanno impiccato la maglia dei meno nove,

hanno impiccato la maglia della Lazio,

e al solo pensiero di vederla esposta da due “individui”…

PER UN BAMBINO

CHE COSA E’ LA FELICITA’?

COMPRAGLI UN  PALLONE,

COMPRAGLI LA “SUA” MAGLIA,

LA SUA EMOZIONE, 

LA SUA “COMPAGNA” DI VITA,

E CERCHERA’ SEMPRE DI ONORARLA,

INSIEME AL SUO SIMBOLO:

L’AQUILA!

Il

legame

per

la

maglia

non

è

quantificabile

per

un

“bambino”

tifoso.

FINCHE’

VIVRO’

INDOSSERO’

“QUESTA”

MAGLIA. 

 

 

 

 

 

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