Di Luca Scutti

FAI VOLARE IL TUO AQUILONE

Non è un giocattolo,

ha una lunga coda,

è unita ad un “filo”,

sale sale e sale,

è l’amico fedele del vento,

il vento lo sostiene nell’aria,

anche controvento…

L’AQUILONE!

L’aquilone vola più alto di quanto si può immaginare,

ho conosciuto persone,

come tanti “aquiloni”,

dentro di loro c’erano nuvole e Cielo,

dentro di loro batteva un vento incessante,

eppure basta un “filo” sottile per far volare un’aquilone,

in alto,

verso i “cavi” Celesti dove la tensione non arriva mai,

eppure basta un sorriso per irradiare un cuore,

eppure basta una carezza per irradiare un cuore,

dove c’è l’amore…

L’AQUILONE!

Mio padre mi diceva sempre:

“Sei il mio aquilone”.

Un giorno mi insegnò a “volare”,

ero attaccato al suo “filo lassù”,

quante volte sono caduto, quante…

quante volte mi ha protetto dal vento, quante…

quante volte il “filo” è scivolato tra le sue mani, quante…

quante volte mi sono allontanato da “lui”, quante…

quante volte sono rimasto attaccato solo per l’inerzia alla coda dell’aquilone, quante…

ho vissuto un sogno,

ricordo che “volavo” dentro il Cielo come un’aquilone.

E’ “lì” che imparai a “tenere” alle persone,

è “lì” che imparai a “tenere” le persone come quando tra le mani tieni un’aquilone…

L’AQUILONE!

Solo se hai un’aquilone alzerai il tuo volto verso il Cielo,

hey?

Non c’è vento,

non c’è nessuna mareggiata,

non c’è nessuna tempesta,

non c’è nessuna mano che potrà portartelo via.

Pensa a quante persone farai felice,

far volare un’aquilone,

farlo volare libero,

farlo volare con amore,

un volo che colora gli occhi,

un volo che colora il Cielo,

colorare tutte quelle nuvole così scure…

L’AQUILONE!

Da bambino legai l’aquilone al cuore,

e ancora oggi ascolto la voce di mio padre:

“Luca il “filo” dell’aquilone, che ne sarebbe di un’aquilone senza quel “filo”?

Mio Dio, vorrei essere quel “filo” per non lasciarti mai”.

Papà non mi ha mai lasciato,

la tua mano riesce sempre a domare il vento anche se non la vedo,

la tua mano riesce sempre a domare il vento,

la sento,

quando non “tocco” la terra,

una terra sempre più pesante.

Senza “catene”,

sanza “catena”,

non puoi legare un’aquilone ad una “catena”,

basta un semplice sottilissimo e invisibile “filo”,

controvento,

si controvento,

colorare il Cielo all’incontrario,

colorarlo con la preghiera,

il Cielo è “lì” che ascolta…

L’AQUILONE!

Papà all’inizio correva tanto per far volare il suo “aquilone”,

ricordo le sue mani,

erano sempre ben strette,

intrecciate intorno a quel “filo”,

nessuna distrazione poteva far “accomodare”,

quel “filo” lo manteneva il più corto possibile,

quando lentamente l’aquilone prese quota lo affidò al vento,

insieme ai gabbiani di Dio,

quando lentamente l’aquilone prese quota l’affidò al Cielo,

quando lentamente l’aquilone prese quota lo affidò a Maria,

la Regina del Cielo,

la regina degli “aquiloni” bambini:

“Ti prego Maria, sostienilo, ora non c’è più bisogno che io corra insieme a Luca”.

Piano piano le sue mani mollarono la presa,

quel “filo” iniziava ad allungarsi,

l’aquilone non perdeva quota,

il vento aveva girato “lassù”,

ricordo il suo sguardo,

era una lama arroventata,

luccicante,

mentre anche il sole aveva girato “lassù”,

l’amore di quel “filo” che non si spezza,

l’amore non abbandona,

l’amore di mio padre non mi abbandonerà mai…

L’AQUILONE!

L’angelo mi sussurrò:

“Quando ti diranno,

cosa hai al posto del cuore?

Tu rispondi: un’aquilone”.

 

 

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