E’ la “ricchezza”
delle nostre vite,
è tutto così
troppo fragile,
te ne sei accorto?
E’ tutto così
troppo prezioso,
te ne sei accorto?
Le nostre opere,
le nostre idee,
le nostre essenze,
le nostre parole,
i nostri gesti,
le nostre azioni,
ci sono stille
di sangue ovunque…
Stanno gocciolando!
Ho visto occhi
bagnati dalla “pioggia”,
persi,
sperduti,
occhi senza l’impegno
di un’anima che li sorregga,
occhi senza interesse,
occhi senza attenzione,
occhi senza amore,
occhi senza
nessuna custodia.
Ho visto occhi
calpestare la premura,
fino a vederla colare
dentro lo “scolo”
di un tombino…
E’ tutto così
troppo fragile,
te ne sei accorto?
E’ tutto così
troppo prezioso,
te ne sei accorto?
Mio Dio dove siamo
“arrivati”,
mio Dio
cosa abbiamo fatto,
mio Dio
cosa ti abbiamo fatto…
I nostri occhi hanno
visto transitare
i “treni neri”,
troppo carichi,
troppe persone
“stipate”…
Li hanno visti circolare ovunque,
li hanno visti andare,
li hanno visti tornare,
li hanno visti infilarsi
dentro le “pieghe” più impensabili,
e poi…
penetrare,
e poi…
finire,
e poi…
cessare di essere,
e poi…
sembrare:
“Ma non sono”!
E poi…
allontanarsi.
Sopra i “treni neri”…
E’ tutto così
troppo fragile,
te ne sei accorto,
e’ tutto così
troppo prezioso,
te ne sei accorto…
“Queste” cose le abbiamo
danneggiate
te ne sei accorto?
“Queste” cose le abbiamo
sciupate,
te ne sei accorto?
“Queste” cose le abbiamo
gettate
dentro lo “scolo” di un “tombino”,
te ne sei accorto?
Quasi tutte le “strade”
sono crollate,
te ne sei accorto?
Continuiamo a camminare
sopra “frane”
di vite umane,
te ne sei accorto?
Vite umane
che ci “esplodono”
davanti ai nostri occhi,
ora troppo stanchi
solo per dirci:
“Ti prego fermati”!
Continuiamo ad avere
rapporti umani
“precipitati”,
te ne sei accorto?
Perchè
restiamo
spesso
in silenzio?
Perchè
non prendiamo
mai
una posizione?
Perchè
non
distinguiamo?
Perchè
non
preferiamo
mai
una
“cera”?
E’ tutto così
troppo fragile,
te ne sei accorto?
E’ tutto così
troppo prezioso,
te ne sei accorto?
Quanti “pozzi”
abbiamo avvelenato,
quanti sono?
Quanti “ponti”
abbiamo tagliato,
quanti sono?
Le cose
che abbiamo nascosto
quante sono?
Le divisioni
quante sono?
Le parole
rimaste appese
sopra i rami di un “albero”,
una corda che dondola,
sono le nostre parole
mai pronunciate,
e siamo diventati
tremendamente fragili,
senza riuscire
a condividere più nulla,
ci siamo rinchiusi
dentro il “castello”
della debolezza…
E’ tutto cosi
troppo fragile,
te ne sei accorto?
E’ tutto così
troppo prezioso,
te ne sei accorto?
Siamo riusciti
a spezzare le ali d’argento
ad angeli scesi dal Cielo per noi,
erano riusciti
a prendersi il nostro dolore
e portarlo via,
Lasssù…
Erano riusciti a nutrirsi
del nostro dolore…
Il bambino
inizia a sorridere,
osservando
“oltre” il vetro…
Un giorno
vide
un angelo tuffarsi
e non tornare più…
Il bambino
non è “cresciuto”,
è rimasto bambino.
L’angelo
gli apparve in sogno:
“Quando sarai felice ama Dio,
quando starai “dentro”
il silenzio adora Dio,
quando il tuo letto sarà il dolore
confida in Dio,
in ogni momento ringrazia Dio.
La Sacra Bibbia
c’insegna
che ad ogni persona
è assegnato
un angelo
che riveste il ruolo di custode”.
“Ecco,
Io mando
un angelo
davanti a te
per custodirti
sul cammino
e per farti
entrare
nel luogo
che ho preparato”.
(Esodo 23,20)
L’angelo tornò dal bambino…
Lo ha sempre amato,
sarà sempre il “suo” bambino,
come quel “chicco di grano”
caduto sopra la terra.
Tornò dal bambino
per “sentirlo”,
per amarlo,
per credere in “lui”,
per giocare insieme a “lui”…
“Non scegliere mai
la cosa più facile,
non scegliere mai
la cosa più vicina a te,
non scegliere mai le “discese”,
non scegliere mai
la cosa che non ti fa paura,
non restare mai
dove ti trovi,
conosci già tutto,
e tutto ti conosce…
Vuoi essere infelice
per tutta la tua vita?
E’ questo che vuoi?
Rispondi…è questo che vuoi”?
Penso
ad una freccia scagliata,
non è mai tornata indietro,
alle tante occasioni perdute,
non sono mai tornate indietro,
agli angeli tuffatisi
e non tornati mai più…
Ho visto
un angelo tornare
e
“sollevarmi”…
😘😘😘😘