Cos’è una “briciola”?
Siamo uomini,
così è “scritto”,
così ci hanno raccontato.
Ma le troppe bugie rivelano,
ci mostrano,
ci indicano…
Non mentono mai,
ogni uomo non potrà
mai accontentarsi di una “briciola”,
eppure c’è qualcuno che si sente appagato,
eppure c’è qualcuno che si compiace…
Non accettate le briciole.
Ci hanno fatto donne,
non formiche.
(Marilyn Monroe)
Conosciamo le “briciole”
che cadono sopra
il “pavimento”,
conosciamo le “briciole”
che restano sopra
un “tavolo”.
Un gesto,
dammi un cenno,
dammi un segno.
Lo hai un aspetto ricolmo d’amore?
Lo hai un portamento d’amore?
Un sorriso,
è con te la gioia d’amore?
E’ con te la felicità d’amore?
Una carezza,
la tenerezza si sposta a “piedi” insieme a te?
La leggerezza si sposta a “piedi” insieme a te?
L’amorevolezza si sposta a “piedi” insieme a te?
Un bacio…
Riesci a sfiorare?
Riesci a toccare appena?
Riesci a lambire?
Mentre vedo solo “briciole”…
Sono solo frammenti,
sono una quantità minima,
inezie frantumate,
schegge taglienti:
“Mi è entrata una scheggia nel cuore”.
Mentre
cadono
gesti di “briciole”,
mentre
cadono
sorrisi di “briciole”,
mentre
cadono
carezze di “briciole”,
mentre
cadono
baci di “briciole”,
mentre
cadiamo
dentro una solitudine
che non ci abbandona
un solo istante.
Continuiamo a non donare,
mentre ci incamminiamo verso il Cielo,
con i nostri gesti di “briciole”,
con i nostri sorrisi di “briciole”,
con le nostre carezze di “briciole”,
con i nostri baci di “briciole”.
“Briciole” sopra le nostre “strade”,
“briciole” sopra i nostri “pavimenti”,
“briciole” sopra i nostri “tavoli”,
careggiate distrutte e insanguinate,
careggiate troppo “battute”,
careggiate in rovina,
persone che saltano per aria,
careggiate “annullate”.
Le nostre vie di comunicazioni
distrutte e insanguinate,
nessun “dire”,
nessuna “espressione”,
non riusciamo ad “arrivare”,
non riusciamo a “trasmettere”,
i nostri percorsi sbagliati,
troppe “strade” da intraprendere,
troppi “viaggi”,
troppe “distanze”,
non riusciamo ad “attraversare”,
i nostri cammini lenti e stanchi,
siamo troppo “affaticati”,
siamo troppo “pesanti”,
pochi “passaggi” d’amore,
varchi e aperture buie,
“solchi” cicatrizzati,
e siamo sempre più convinti
di mangiare il “pane”,
quale “pane”?
Quale…
Sono solo frammenti,
sono una quantità minima,
inezie frantumate,
schegge taglienti:
“Mi è entrata una scheggia nel cuore”.
Chi va via
porta sempre
via “qualcosa” con se,
ricordati di portare
via i tanti “brandelli” di briciole
che avevi lasciato nel suo cuore.
Un cuore non soddisfatto,
un cuore infelice,
un cuore non appagato,
un cuore mai “saziato”…
Come puoi pensare di “saziarlo”
con una minuscola “briciola”.
Un cuore mai “riempito”,
come puoi pensare di “popolarlo”
con una minuscola “briciola”.
E’ un cuore denutrito,
è un cuore “profanato” da una “briciola”.
Una “briciola” è insignificante,
una “briciola” è “priva”,
una “briciola” è “grigia”,
una “briciola” può distruggere una vita,
una “briciola” può annientare una vita,
una “briciola” ti può “cancellare” dalla faccia della terra,
morire di fame,
quante “briciole” hanno “annientato” vite?
Quante vite sono?
E pensare che è soltanto una “briciola”,
e pensare che le piccole cose
determineranno sempre le grandi cose,
e pensare che è…
Un
cuore
di
briciole.
Credo che nessuno di noi conosca la fame,
ma un giorno me la insegnò una bambina.
La trovai per strada, mi accorsi che aveva fame
e le diedi un pezzo di pane, ma lei ne mangiava
una briciola per volta.
Io le dissi di mangiarlo serenamente,
ma lei mi rispose:
“Ho paura,
perchè quando finirà io avrò di nuovo fame”.
(Madre Teresa di Calcutta)
La fame dei bambini
è la più grande infamità degli uomini,
è il peso più grande che la terra deve sostenere,
è la più grande “tormenta” della terra,
è il grande “affanno” infernale
dentro il “petto” della terra…
E pensare che abbiamo cuori colmi di…
ma sono soltanto “briciole”!
E
invece…
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