Di Luca Scutti

DEVO “SALIRE”

 

Per osservare il Cielo dall’alto,

mi devo arrampicare,

devo “salire”,

devo “scalare”,

devo giungere alla “cima”,

devo giungere “all’estremità”,

devo giungere alla “punta”,

devo percorrere la “salita” ,

devo percorrere i “pendii”,

l’ascesa…

Se desidero arrivare in “alto”…

L’eccellenza di un uomo è sublime.

 

Se desidero osservare meglio il Cielo,

questa “volta” così Celeste,

questo “firmamento”,

devo “salire”,

se desidero ascoltare le parole degli angeli,

una voce,

un verbo,

una frase,

le “loro” espressioni,

il “loro stile”,

prestargli attenzione,

udirli,

seguirli,

devo “salire”,

se desidero “dove neanche posso immaginare”,

se desidero “inclinarmi” devo percorre la “salita”,

pendente,

piegato,

devo “salire”,

se desidero sognare devo percorrere la “salita”,

desidero “l’abbaglio”,

desidero il “miraggio”.

 

Se desidero “vedere” devo percorrere la “salita”,

per “percepire”,

per “scorgere”,

per “distinguere”,

devo “salire”,

se desidero elevare la mia anima

devo aiutare gli altri a “salire”,

devono “salire”,

e se un giorno sarò aiutato

da “quelle” stesse persone

la mia “discesa” sarà più lieve…

 

“Salire” verso la “Luce” per non cadere,

è troppo forte “questa” radiazione luminosa,

mio Dio,

le mie mani sono ricolme di “chiarore”,

la mia penna continua a “scivolare”,

incamminarmi verso il Cielo,

“partire”…

Il batticuore mi avverte che sono ancora vivo,

il mio fiato è corto,

mi avverte che sono vivo,

amo le mie palpitazioni,

amo la mia tachicardia,

amo la mia trepidazione,

il mio volto è basso,

il mio volto è debole,

il mio volto è “sottile”,

ho paura di osservare,

sono spaventato,

c’è tanto sgomento dentro di me,

volgermi indietro e vedere il “precipizio” mancato,

no…non voglio il baratro,

no…non voglio l’abisso.

Gli occhi di “un’aquila” mi osservano,

la “sua” apertura alare mi indica dove sono giunto,

beata la prosperità…eccola,

beata la salvezza…eccola,

beata la Redenzione…eccola,

valli azzurre meravigliose,

“gole” profonde,

“gole” infinite,

sono ricolme d’amore…

 

In questo momento

ho bisogno di tutto il fiato del mondo,

ho bisogno di aiuto,

devo soffiare,

devo respirare…

 

Ho bisogno di tutta l’eternità del mondo,

ho bisogno di tutta la perpetuità del mondo,

“quì” la salita è un brivido,

cos’è ora questo tremolio,

cos’è ora questa pelle d’oca,

“quì” la salita è la “sofferenza” eterna,

è afflizione e dolore,

ma poi ecco la “consolazione”,

ma poi ecco il “sollievo”,

ma poi ecco il “conforto.

 

“Quì” la salita è una rinascita,

“quì” la salita è l’incredulità,

“quì” posso attraversare

tutte le “salite” e i “corridoi” del Cielo.

“Quì” le strade sono deserte,

“quì” le strade sono abbandonate,

“quì” le strade sono disabitate, 

“quì” la salita ti taglia le gambe,

“quì” la salita è un “fendente”,

“quì” la salita è stretta,

“quì” la larghezza è molto ridotta,

“quì” ci sono tutte le più belle virtù del mondo…

 

Un passo alla volta,

solo un passo alla volta,

è una “decisione”,

è “l’atto”,

è “l’orma” lasciata sotto il Cielo,

è “l’impronta” lasciata sotto il Cielo,

senza “precipitare”,

senza finire “laggiù”…

Non pensare mai

quanto manca alla “cima”,

alla “sua” estremità,

il “suo” vertice,

continua a “salire”,

gradino su gradino,

e non smettere mai di sognare.

 

 

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vedi anche
Close
Back to top button