Ritrovare l’anima in un buco, laggiù…
Lì, in basso, è caduto laggiù.
Anche se non c’è niente da vedere
per scoprire se stesso.
E’ un luogo stretto, profondo, penetra dentro le profondità,
ti attraversa da parte a parte.
Lì, non attraversi le strade, non attraversi i ponti, non attraversi la città.
C’è un piccolo fiume che l’attraversa, ci sono vecchie ferite che l’attraversano,
come proiettili vanno dritte al cuore.
A volte ci sono lampi che attraversano il suo volto…
Lì, in basso, è caduto laggiù.
Anche se non c’è niente da vedere,
per scoprire se stesso.
Non guarda più, nessuna “serratura” si lascia attraversare da occhi persi e stanchi…
In questo buco di mondo nessuno può “trovarlo”.
Lì, è risucchiato nel buio, ma è vestito d’azzurro…!
All’inizio il disagio ti prende a botte, ti mette le mani addosso,
il buio è totale, nessuna salivazione, nessuna parola, devi solo ascoltare,
ascoltare il silenzio, il silenzio degli angeli, li senti cantare, silenzio…
Lì, in basso, dentro un buco, il dolore ti abbraccia e inizi ad amarlo,
lì, in basso, dentro un buco, le ferite ti sorridono e inizi ad amarle,
e non hai più voglia di lasciare questo “posto”, non vuoi, non puoi abbandonarlo…
Il cuore si strappa le sue pulsazioni, il corpo scompare dagli occhi,
non lo senti più, si dilegua nel nulla, il corpo che svanisce nel buio dentro un buco,
è come prendere il “largo” mentre osservi la riva allontanarsi,
il rancore svanisce, viene inghiottito dal buio dentro un buco.
Lì, in basso, dentro un buco e senza respiro, non c’è niente da vedere, niente!
Lì, in basso, dentro un buco e senza respiro, vedi te stesso, ti guardi dentro,
all’interno, dentro la tua parte più intima, ascolti la voce di “dentro”.
Ora resto senza parole,
ora resto senza respiro,
lì, in basso, sono caduto laggiù…
ora resto soltanto con l’anima.
