Di Luca Scutti

DARIO E LE PAROLE DI “VETRO”

 

 

Quando decisi di aprire questo blog non pensavo a questa “pioggia” costante di visualizzazioni,

mai pensato, inaspettato. Senza l’aiuto di Dario le mie parole di “vetro” non sarebbero

mai sbocciate, Dario ha progettato il blog, ha ideato la grafica, gli ha donato i giusti colori.

Era il 4 luglio 2018, iniziò a farlo “navigare”, a quel punto il blog aspettava solo le mie parole di “vetro”!

 

Il vetro può splendere,

il vetro può infrangersi,

le parole di “vetro” mi tagliano il cuore

sto sanguinando…

Sono fatto di “vetro”,

se mi spingi cado.

Anche sopra il pavimento l’hai vista?

Hai visto quanta luce c’è nel “vetro”…

Una “vetro” rotto,

farai tanta fatica a ripararlo,

ma il “vetro” si ripara?

Le parole di “vetro”

mi tolgono il respiro,

mi lacerano,

le parole di “vetro” mi tagliano il cuore

sto sanguinando…

 

Da bambino amavo

l’alone di patina umida

che si formava sopra il vetro della mia finestra,

disegnavo un cuore,

sanguinava…

Il “vetro” è fragile

pensavo da bambino,

il “vetro” è fragile

penso da adulto,

sono fragile…

Il “vetro” è puro,

vedo troppe impronte,

vedo troppe macchie,

vedo troppi frammenti di “vetro”

caduti sopra il “pavimento”.

 

Non abbassare mai lo sguardo

occhi di “vetro”…

Dietro i “vetri”

puoi osservare la solitudine,

puoi osservare le strade buie,

puoi osservare i cani randagi,

puoi osservare l’abbandono…

Il “vetro”

ha un’amante: la luce!

Solo “lei” riesce ad attraversarlo,

come le parole di “vetro”,

solo “loro” riescono ad attraversare l’anima.

 

Guardami,

parlami,

la vita è di “vetro”.

Scrivo parole di “vetro”,

voglio vedere l’arte,

voglio vedere la scrittura.

Le parole di “vetro” mi tagliano il cuore

sto sanguinando…

Dietro le parole di “vetro”

incontri sempre un poeta pazzo.

 

I “vetri” delle camere dei bambini…

nessun alone,

non riescono a nascondere nulla,

dietro di “loro” non c’è nulla,

i bambini sono anime di “vetro”.

Il mio cuore è custodito

dentro un’ampolla di “vetro”,

ho smesso di “correre”,

non cado più dalla “scala”,

sono fatto di “vetro”,

se cado sono perso…

Le parole di “vetro” mi tagliano il cuore

sto sanguinando…

 

Quando mi accorsi

di essere di “vetro”

mi accorsi di essere vivo,

mi accorsi di “arrivare” prima degli altri.

Del cemento non so cosa farmene,

del legno non so cosa farmene,

della pietra non so cosa farmene,

dell’acciaio non so cosa farmene,

voglio il “vetro”,

e “lì” sopra che da bambino

per la prima volta iniziai a scrivere…

Parole di “vetro”!

 

Il “vetro” è compatto,

come credi di attraversarlo?

Se non sei un “portatore” di luce

tutto va in frantumi…

Troppe persone compiono il male,

sopra la pelle dei bambini,

sopra la pelle degli anziani,

troppe impronte sopra le “loro” pelli,

pelli come “vetrate”,

macchiate,

in frantumi…

Le parole di “vetro” mi tagliano il cuore,

sto sanguinando…

 

Non essere tutto splendido,

non essere un “diamante”,

ma piuttosto fragile come il “vetro”.

La bellezza,

la gioia,

la felicità,

il sorriso,

sono fragili come il “vetro”.

 

Il sole è alto,

allargo le braccia per abbracciarlo,

brucia la mia pelle,

si schianta contro la mia “finestra”

illumina,

brucio.

Scende la notte,

il buio,

l’ampolla di “vetro”

si riflette nel mio cuore…

L’angelo:

“Verrò di notte,

d’inverno,

ci stringeremo e guarderemo

fuori, al di là del “vetro”,

abbracceremo la solitudine

di strade infinitamente desolate,

abbracceremo il buio di strade gelate,

osserveremo il Cielo,

osserveremo le stelle,

osserveremo la luna,

attraverso la tua casa “vetrata”,

tu sei nato “quì”…

questo casa è un paradiso,

la bambagia cola attraverso queste pareti di “vetro”,

che meraviglia…

Tuo padre,

tua madre,

hanno creato questo “mondo” per te,

i demoni restano fuori,

questi “vetri” sono lastre molto complesse,

solo la “Luce” riesce ad entrare,

Luca oltre la “vetrata”,

guarda sempre oltre la “vetrata”

oltre la “vetrata” scorgerai Dio

attraverso la trasparenza di “vetro” della tua anima,

siamo trasparenti,

siamo fragili,

siamo illuminati dalla trasparenza della “vetrata”,

non acceca…siamo trasparenti come bambini.

Ci vuole coraggio a mostrarsi,

ci vuole coraggio ad amare il proprio dolore,

siamo ricoperti da strati di trasparenza.

 

Sai…pensavo a Dario,

penso che anche lui preferisce camminare sui “vetri”,

domani lo chiamo…”

 

Articoli Correlati

7 Commenti

  1. Speriamo che l angelo arrivi ad illuminare la nostra vita in questo momento difficile….dietro l umidità del vetro con la sua luce celestiale! Ines

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vedi anche
Close
Back to top button