Di Luca Scutti

DAL VELIERO SCESE UN ANGELO: il fiore di loto

 

Sono seduto sopra il bagnasciuga,

la mia posizione è quella del loto,

tra le mani ho un fiore,

quanta purezza emana.

Penso alla mia posizione che assumo:

“Il loto”.

Mi porta al loto indiano,

il loto sacro,

la rosa del Nilo,

è una pianta acquatica,

fiorisce in acqua,

è un simbolo.

Il fiore di loto,

la purezza del corpo e dell’anima,

elevazione spirituale,

rigenerazione,

forza vitale…

Questo fiore sboccia in estate,

tra giugno e settembre,

e secondo una vecchia leggenda,

quando il piccolo Budda cominciò a camminare,

cominciarono a sbocciare fiori di loto,

azzurri,

trionfo dello spirito,

bianchi,

la perfezione dello spirito,

i petali sono otto,

rossi,

l’innocenza originaria del cuore,

la passione e la compassione.

 

Vedo un veliero in fondo al mare,

è ancora troppo distante

per i miei occhi,

sono ancora troppo arrossati…

Col passare dei minuti

il veliero ha quasi raggiunto la riva,

è completamente rivestito di fiori,

i fiori sono quelli del loto,

è un “qualcosa”

che non riesco a descrivere,

a narrare,

a tracciare…

Sopra c’è un angelo,

è sempre lo stesso,

non mi hai mai abbandonato

da quel maledetto 28 ottobre 1984,

è sempre “Lui”,

non mi ha mai abbandonato

quando mi sono trovato solo e nudo

dentro una stanza

gelida di una terapia intensiva,

prese il mio cuore e ci soffiò sopra…

Sono giorni che lo aspetto,

sapevo che sarebbe arrivato,

quando arriva la “piena” 

ho solo bisogno di “Lui”…

La tua anima

è avvolta di petali,

si schiudono,

si stringono…

Poeta,

apriti come un fiore di loto,

illumina,

diffondi la tua Luce,

rinasci un’altra volta,

“resuscita”.

 

Questo fiore nasce nel fango,

è il simbolo della vita spirituale,

è l’astratto invisibile,

dove tutto si trasforma,

tutto muta, 

nulla viene “toccato”,

e nulla lo può “toccare”,

o solo sfiorare…

Ti ho portato

il “Paradiso dei fiori”,

erano “lì”,

sui cigli delle strade,

li ho raccolti per te,

come preghiere,

come devozioni,

diademi di corone,

anelli di nuvole,

Santi Rosari di filze di grani,

per rallegrare il tuo cuore,

per farne un campo infinito

insieme a te:

i loti.

Per non vederti “perso”,

per non farti annegare

dentro “quella” lacrima così….

E’ un’onda immensa,

ti ha travolto,

hai avuto

uno spostamento tumultuoso…

 

Questo fiore è “l’amante” della Luce,

al biancore i suoi petali si aprono,

al crepuscolo i suoi petali si chiudono,

il bucato d’oro,

sentirai cantare gli angeli,

dentro il giorno,

dentro la notte,

scenderai a “piedi”,

senza scarpe,

come un povero miserabile,

svestito,

senza “veli”,

completamente spogliato,

dentro lo spazio della tua vita,

sopra una grande precipizio,

l’interiorità di un abisso,

andando incontro verso il precipizio,

il baratro di una voragine,

l’intimità della profondità…

Non dimenticare

mai che il fango è sporco,

sono macchie sudicie,

è impuro,

è veramente orribile,

è nauseabondo,

puzza da far schifo,

è lo stesso mondo in cui ora vivi,

ma c’è sempre una possibilità,

cercare,

devi tentare di trovare,

lo devi rintracciare,

lo devi inseguire,

lo devi desiderare,

devi rovistare dentro gli stagni,

devi rovistare dentro le paludi,

è come “un’agonia”,

devi trovare il fiore di loto.

Questo fango si può trasformare,

potrai sentire la “sua” fragranza,

l’effluvio degli angeli,

l’incanto della delicatezza,

la Grazia,

il “suo” profumo…

Un’altra cosa

che non devi dimenticare,

le foglie del loto sono idrofobe,

sono idrorepellenti,

nessuna acqua potrà mai bagnarlo,

nessun materiale potrà mai nuocergli,

è questa la “sua” magia,

ti rapisce,

ti seduce,

le “sue” foglie sono rivestite

d’incantesimo…

Cerca sempre il “suo” seme,

tanti piccoli granelli invisibili,

la “sua” origine,

il “suo” grano,

la “sua” radice,

la “sua” genesi.

 

E’ pieno di Miracoli Spirituali,

dal fango un fiore che si trasforma,

il fiore più bello del mondo,

il fiore più prezioso,

unico e raro,

è inestimabile.

Sopra il veliero

ci sono migliaia di loti,

certo,

non potranno

bastarti per il tuo “viaggio”,

momentaneamente sarai in fiore,

dentro la tenerezza

che annienta e brucia,

è tutto così struggente,

accanto a te avrai il candore,

l’innocenza tremendamente candida,

Bianchezza Pura e Immacolata…

 

…poi un altro stagno,

poi un’altra palude,

poi un altro fiore,

un loto,

bello,

bellissimo,

la trasformazione delle nostre vite.

 

Dopo averlo abbracciato

e stretto al mio cuore,

il veliero prende di nuovo il largo,

sono immobile nel vederlo andare via,

le spalle dell’angelo,

le sue ali,

il suo volto proteso verso l’infinito.

 

Vicino ai fiori,

sopra il bagnasciuga

è rimasto qualcosa,

un piccolo bigliettino bianco.

Lo apro,

c’è disegnato un un fiore,

il loto.

Giro la busta,

due mittenti:

Giuseppe e Massimo.

 

Torno di nuovo

nella posizione del loto…

No,

non potrò mai scegliere

il mio destino,

ma tutto ciò che metterò

dentro sarà mio…

LA

MIA

VITA

IN

LOTO.

 

 

 

Articoli Correlati

5 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vedi anche
Close
Back to top button