Credo al rovesciamento,
credo allo sconvolgimento,
credo alla sommossa,
credo alla ribellione,
credo al tumulto,
credo alla trasformazione,
credo al rinnovamento,
credo alla mutazione dell’idea,
l’idea che diventa un dogma:
Come
un
simbolo
apostolico.
Credo
alla rivoluzione nell’intimo,
nel cuore le cose non finiscono mai.
Credo
alla rivoluzione profonda,
nel cuore le cose non finiscono mai.
Credo
alla rivoluzione nascosta,
nel cuore le cose non finiscono mai.
Credo
alla rivoluzione recondita,
mi è venuta un’idea di segretezza,
nel cuore le cose non finiscono mai.
Per diventare,
per essere!
Un uomo sciolto,
un uomo senza vincoli,
un uomo senza nessuna affrancatura,
un uomo assolto da se stesso,
un uomo prosciolto dal Cielo:
Lo hanno visto
camminare da solo,
era vecchio,
era slegato,
era disfatto,
era disperso,
era libero,
era rivestito…
Addosso aveva la polvere della luna.
Esistono i falsi “insieme”?
Esistono i complessi?
Esiste un “certo” tipo di struttura?
Esistono gli organismi?
Esistono gli impianti che uccidono l’uomo?
Hanno trovato
i macchinari macchiati di rosso?
Esistono i pensieri dei demoni?
Esistono le regole?
Esistono i procedimenti?
Esistono i processi?
Esistono i prepotenti?
Esistono i tiranni?
Esistono i conquistatori del mondo?
Esistono gli invasori?
Quanta “povertà”,
quanta indigenza,
quanti stenti,
quanti disagi,
quante mancanze,
quanta fame,
quanta carestia,
quanta penuria,
e quanto desiderio di cambiare.
Esistono gli insegnanti?
Esistono i maestri?
Esistono i poeti?
Esistono i precettori falsi?
Esistono le guide spirituali false?
Esistono i modelli falsi?
“Mio padre mi ha insegnato
la fisiologia,
l’andatura,
lo stile,
la “posizione”,
per portare in alto
il mio cuore…“
Disse il vecchio alla luna
prima
di addormentarsi sopra la sua panchina.
“Un solo tono,
una sola creanza,
il solito “costume”,
i giusti procedimenti,
da dare in dono al cuore,
una sola forma,
un solo accento,
una sola intensità,
stessa modulazione,
stessa cadenza,
stesso “carattere”,
sempre la stessa espressione,
sempre la stessa tonalità.
Le
infinite
gradazioni
del
cuore.
La costruzione della mia vita
contro la distruzione.
La realizzazione della mia vita
contro il fallimento.
Dentro quale intransigenza
il mio cuore dovrà scivolare…
Abbracciare la comprensione,
stringere la condiscendenza,
e poi?
Lasciarsi andare.
E poi?
Perdere l’equilibrio.
Se solo sapessi quante persone
mi hanno visto fuggire via
senza accorgersene.
Dare spazio,
l’immensità infinita dell’aria,
l’immensità infinita del Cielo,
l’estensione dell’anima,
la distesa degli angeli,
l’ampiezza del sorriso,
la capienza di una “tasca”,
il tempo trascorso nell’Universo,
contro la ristrettezza di una “stanza”,
contro la limitatezza
e l’angustia di sentirsi “volontari”…
Esistono le vittime“?
Dare Luce,
il chiarore e i bagliori degli occhi,
il riverbero di un povero vecchio,
il raggio sapiente del suo bastone,
è il lampo
sulla strada di un bambino
mentre l’osserva…
La sua sigaretta
come una lucerna notturna,
è il faro della notte per il bambino,
è l’illuminazione della sua vecchiaia,
è l’illuminazione della vita vissuta,
è lo spigolo della ruga,
è il canto di lode alla vita,
è il passaggio,
è il cambiamento,
è la trasformazione,
è il mutamento:
un vecchio e un bambino.
Contro il buio,
contro l’oscurità,
contro le tenebre…
“Le mie origini,
la radice del mio cuore,
riprodurle insieme al mio respiro,
sorreggerle,
difenderle,
dichiararle alle stelle,
il mio grido
per mantenerle ancora più in Alto.
Le mie spose del Cielo,
unirle ogni notte
dentro una festa nunziale,
conservarle per le notti che verranno,
contro l’abbandono,
contro gli ostacoli,
contro i crolli.
Sto pensando
dentro alla riflessione,
contro la irragionevolezza.
Sto pensando
dentro al riflesso,
contro la lentezza
di un battito,
c’è un cuore andato…
Sto pensando
dentro alla considerazione,
contro il disprezzo.
Sto pensando
alla cura,
alla dedizione,
alla protezione,
contro l’indifferenza,
contro la trascuratezza.
Sto pensando
alla creazione,
contro i blasfemi nel nome di Dio.
Sto pensando
al desiderio,
contro la morte,
eppure sei vivo.“
Contro il regime assoluto,
“battezzare”,
ordinare,
obbligare:
Cosa fare,
cosa pensare!
Contro l’autoritarismo,
“battezzare”,
ordinare,
obbligare:
Cosa fare,
cosa pensare!
Contro la tirannia,
“battezzare”,
ordinare,
obbligare:
Cosa fare,
cosa pensare!
Contro l’oppressione,
“battezzare”,
ordinare,
obbligare:
Cosa fare,
cosa pensare!
Contro il non saper ascoltare,
non potrai mai assistere,
non potrai mai esaudire.
Contro il non saper provare,
non potrai mai nutrire,
non potrai mai testimoniare,
non potrai mai dimostrare.
Contro il non saper patire,
godere è facile,
gustare è facile,
causare è facile,
provocare è facile.
Contro il non avere,
nemmeno un cencio di coscienza,
basterebbe anche un rottame,
basterebbe anche un brandello.
Contro il non saper scorgere,
hai perso di vista
perfino te stesso,
come potresti ora…
Che?
Contro il non saper riconoscere,
hai individuato quella macchia
sopra il mio cuore?
Riconoscere è accettare,
riconoscere è capire,
riconoscere è affermare.
disconosci quasi tutto.
Contro il non saper avvertire,
non percepisci,
non avvisi,
nessuno riesce più ad avvisarti…
Contro nel sentirsi inutile,
ti sei sempre sentito inservibile,
ti sei sempre sentito irrecuperabile,
non lo sai neanche tu
quanto saresti utile,
per un cuore che ha smesso di battere.
Contro il sorriso infido,
questa notte la luna è vera.
Contro il silenzio infecondo,
questa notte la luna è feconda.
Contro il silenzio desertico,
questa notte
la luna è ospitale anche se geme.
Contro l’evacuato,
questa notte
la luna
illumina la stanza del bambino.
Contro il vacuo,
dalla luna
ora scende la ricchezza del Cielo.
Contro la paura
di non essere riconosciuto,
per un like in più,
per non essere mai abbastanza,
per non essere nel posto giusto,
per non aver il giusto “profilo”,
per non “pesare” il giudizio degli altri,
per non “misurare” la vita degli altri.
La mania
e la smania
di voler controllare tutto e tutti:
Al fine
che tu possa incontrare
lungo il tuo viaggio,
i maestri della vita,
i poeti della vita,
i sognatori della vita,
gli uomini bellissimi,
le donne bellissime.
Contro
il sistema di un complesso,
di un organismo,
di un pensiero omicida!
Al fine di saperti,
al fine di trovarti,
nel sentiero che conduce…
Nel luogo scomodo
per chi prova fastidio,
per chi prova disagio.
E’
un luogo sconosciuto,
è noto al cuore,
è privo di fama,
è il grido immortale,
è inesplorato,
è contaminato da migliaia di anime.
Figliolo benvenuto,
ma è ora di andare,
inizia a gelare…“
Lo vidi alzarsi,
lo vidi incamminarsi,
e non tornare più.
❤️❤️❤️❤️❤️❤️
Laura…:)