Di Luca Scutti

Accarezza un volto, è un “viaggio”: C’E’ UNA CAREZZA PER TE”

 

Azione,

non è una parola,

è una dimostrazione d’affetto,

accarezzando con la mano un volto,

tocco leggero,

non farà mai “rumore”,

accarezza un volto,

è un “viaggio”:

“Cè’ una carezza per te”.

 

Se le tue mani non “sanno” cosa fare,

se le tue mani restano sempre con le mani in mano,

se non lo sai dove ti possano condurre le tue mani,

se non lo sai…

accarezza un volto,

è un “viaggio”:

“E’ una carezza per te”.

 

Dentro ad ogni giorno

ognuno di noi dovrebbe portare le proprie mani

sopra un volto,

come la spontaneità di un bambino,

ma “lui” pensa con l’anima,

“lui” non ti chiederà mai di essere accarezzato.

Un bambino prenderà le tue mani

e le porterà sopra il “suo” volto.

Quando diventerà adulto

al posto delle carezze troverà i grandi abbracci,

calde “coperte” per inverni rigidi,

accarezza un volto:

è un “viaggio”,

“Cè’ una carezza per te”.

 

Troppi bambini…

ora sono diventati adulti,

ma prima del tempo si sono “estinti”.

Chi li ha mai accarezzati?

Chi?

Nessun bambino

quando era bambino,

era vestito di “bianco”,

poche parole,

“porte” spalancate,

nessuna carezza:

accarezza un volto,

è un “viaggio”:

“C’è’ una carezza per te”.

 

Dentro una carezza si “cresce”,

i graffi,

i dolori,

gli “abusi”,

le carezze “lì”…

le senti vibrare di più,

“bruciano”,

le dita “viaggiano” dentro un “sentiero” d’amore,

le dita iniziano a disegnare “quel” volto,

è il gesto più intenso dove si riesce a sentire

tutta l’eternità tra due persone.

Certe carezze non le scorderemo mai,

certe carezze non “moriranno” mai,

certe carezze sono sostegni dorati,

certe carezze sono “ponti” Celestiali

da attraversare insieme,

anche se “sotto” sta tremando tutto,

certe carezze “vivranno” sempre sopra un volto:

accarezza un volto,

è un “viaggio”:

“C’è’ una carezza per te”.

 

La carezza riesce ad attraversare un volto,

la carezza riesce a “navigare” un volto,

distende l’anima e la pelle,

la carezza riesce a riscaldare un volto.

E pensare che sia un gesto in estinzione,

alcuni pensano che sia un gesto “rivoluzionario”,

alcuni pensano impensabile donare una carezza,

alcuni pensano impensabile “l’accoglienza”,

alcuni pensano impensabile “sentire” da una carezza tutto il suo dolore,

alcuni pensano impensabile accarezzare dentro la propria solitudine,

e pensare che basterebbe cosi poco,

si basterebbe così poco per “rigare”

tutti i volti del mondo,

“scarabocchiare” il mondo con una carezza,

accarezza un volto,

è un “viaggio”:

“C’è’ una carezza per te”.

 

A volte una carezza può far più male

di una mano che maltratta,

ma la carezza non “morirà” mai,

la carezza è un “linguaggio”,

la carezza è il “linguaggio” dei bambini

vestiti di “bianco”…

“Cos’è

una

carezza?

 

E’ un dono che scende

sopra un volto

che ti conquista l’anima”.

 

Vestiti

da

bambino,

vestiti

di

bianco,

sarò

la

tua

carezza.

 

Per

sempre…

 

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