Di Luca Scutti

IL VUOTO TI SALVERA’

Hai corso così tanto nella tua vita,

cercando di trovare uno scopo…

Ti sei sempre precipitata,

ma ora davanti al tuo scenario

dovresti procedere molto lentamente,

dovresti non affrettarti.

 

Da bambina sei stata costretta

troppo spesso a recitare.

Il tuo tempo,

il tuo cielo,

sono stati forzati,

sono stati imposti,

il dramma di un’infanzia perduta,

il dramma di un’infanzia profanata,

il dramma di un’infanzia dissacrata!

 

L’infanzia di un uomo è sempre sacra,

accompagnarla sempre verso la consacrazione,

onorarla,

venerarla.

 

Hai subito assorbito

il comportamento di tua madre,

la sua condotta, 

il suo modo di agire, 

il suo atteggiamento verso l’Universo.

 

E ora

che il vento si è alzato,

piccoli “chicchi di grano”

cadono dentro i tuoi occhi…

 

Sono scesi dal Cielo,

ecco il Divino

per te,

ecco il Prodigioso

per te,

ecco l’Insperato

per te.

 

Diventerebbero miracolosi i tuoi occhi,

se solo potessi spalancarli

davanti ai tanti demoni

che quotidianamente ti prendono per mano,

ti hanno sempre accompagnato,

dandoti da bere lo xanax,

dandoti da bere il malox,

dandoti da bere tutta la loro tossicità,

dandoti da bere

tutto il tuo sangue

che avevi appena sputato,

se solo per un piccolo “chicco di grano”

potessi aprire i tuoi occhi:

Spalanca i tuoi occhi,

ingrandiscili…

E buca la luna

insieme all’istante

di quel “chicco di grano”.

 

Sembra come che tu non meriti

tutto l’amore dell’Universo,

quante volte hai ripetuto a te stessa

di non essere all’altezza,

verso l’amore di Dio,

verso l’amore di un uomo,

continuando ad urlare contro la luna…

 

I tuoi strepiti nel buio,

per attirare l’attenzione dei lupi pronti a sbranarti,

mentre nessuno riusciva a sentirti,

non hai mai voluto farti sentire,

per te stessa non sei mai esistita…

Il Cielo ha udito il tuo dolore,

il Cielo ha provato quello che hai provato tu,

la coscienza del Cielo per sua figlia,

il Cielo riconosce sempre un figlio.

 

Vorrei poterti raccogliere

da dove ti sei gettata,

vorrei poterti sollevare

da dove ora…

sei dispersa.

Vorrei poterti difendere

da dove ora ti trovi,

la solita maledetta buca,

è sempre la stessa,

il solito nascondiglio…

 

Poi

la tua regola

come una consuetudine,

un altro squarcio

sopra la tua anima, 

per osservarti camminare scalza

ancora un’altra volta

sotto la luna,

e sentire le tue urla

attraverso il vetro della mia finestra…

Il vetro che rabbrividisce,

il vetro che sussulta,

il vetro che oscilla,

il vetro che trema,

il vetro che freme,

il vetro che ha paura di rompersi.

 

Ora

il vetro è molto spaventato…

 

Era

il

mio

cuore!

 

Vorrei portarti via con l’aiuto degli angeli,

ho bisogno della loro protezione,

troppi ostacoli,

troppe difficoltà,

lungo il percorso per giungere a te.

 

Vorrei portarti dentro una casa

con un camino acceso dal mio respiro,

un respiro infuocato dall’Universo,

un respiro rovente e fervente nel nome di Dio,

un respiro vibrante e intenso

per allontanare i lupi che bussano alla porta di casa,

dicendoti:

Va tutto bene,

le persone non ti devono niente,

le persone non sono il tuo problema,

non puoi continuare a dimenticarti,

c’è ancora tempo per quella bambina

che continua ancora a vivere dentro di te,

c’è ancora spazio per lei,

ma è arrivato il momento di fargli spazio nel vuoto,

non puoi continuare a scordarla,

è giunto il momento di perdonarla,

è giunto il momento di andartela a riprendere,

è giunto il momento di non “spogliarla” più,

ci sono delle coperte prendile…

 

Non posso più

voltarmi all’indietro,

non voglio più vedere

quando

ti rompi infrangendo e profanando la tua vita,

non voglio più vedere

quando

ti rompono riducendoti in mille pezzi.

 

Non sai cosa darei

che tu mi vedessi come ti vedo io,

continuando ad urlare alla luna,

per attirare l’attenzione dei lupi pronti a sbranarti… 

Devi iniziare ad essere vulnerabile,

devi iniziare a metterti in gioco,

devi iniziare a non proteggerti più,

devi iniziare a svuotare. 

 

Nel pieno

non potrai mai aver bisogno

di cose mai usate,

intatte,

sconosciute,

mai viste prima,

dove pensi di metterle?

 

Bisogna avere lo stomaco vuoto,

e non pieno,

nel vuoto possiamo sempre aggiungere,

nel vuoto possiamo sempre sostituire.

 

Nel vuoto

hai tutto lo spazio a tua disposizione,

puoi costruire,

mensola su mensola,

sarà un meraviglioso momento,

indimenticabile.

 

Svuotare è un arte,

l’arte dello svuotamento,

l’arte di saper utilizzare il vuoto,

l’utilità del vuoto,

E’ NEL VUOTO CHE COSTRUISCI!

 

Guarda

quanto spazio Dio ci ha donato.

 

Dimmi come fai quando c’è la piena,

dimmi come fai quando sei piena,

è tutto così colmo,

è tutto così affollato.

 

La tua mente è piena,

il tuo cuore è pieno,

la tua stanza è piena,

L’ELEFANTE E’ DENTRO LA TUA STANZA!

 

Dentro

un bicchiere pieno

non puoi aggiungere più nulla,

vuoi aggiungere?

Vuoi sostituire?

Prima dovrai svuotarlo!

 

Nel vuoto trovi l’utile,

il fruttuoso.

 

E’ utile

quando è vuoto

non quando è pieno.

 

Quando

sei piena

nessuno più riesce ad ascoltarti,

non ti sentono,

non arrivi.

 

Il vuoto ti salva,

nel vuoto non c’è fretta,

hai davanti a te una vallata estesa.

 

Più

svuoti e più costruisci,

ti verranno a cercare,

ti sentiranno,

come un fiume di saggezza.

 

Scorrere

fino a svuotare ogni giorno,

nulla è stagnante.

C’è tanta energia,

fluire,

l’amore,

la bellezza,

la compassione.

 

Come il fiume… 

 

Nel pieno sei esclusa

a qualsiasi passaggio.

 

Quando

sei nel vuoto diventi un magnete.

 

Dentro

la tua stanza c’è l’elefante,

è enorme…

Apri

la finestra della tua stanza,

c’è bisogno di cambiare l’aria.

Non devi trattenere più niente,

devi svuotare,

il vuoto è miracoloso.

 

La paura di guardarti dentro, 

la paura di non trovare nulla,

e quindi hai pensato bene di riempirti,

brillare di luce altrui,

la paura è una gabbia che non riesci a vedere,

ti blocca,

e intanto il tempo è passato.

 

Diverse

persone sono morte

dentro

per tutto questo!

 

Nel pieno è come cercare

un ago in un pagliaio,

lì dentro troverai di tutto,

andrai a prendere

solo quelle cose che luccicano,

quelle cose che vogliono essere prese,

mentre bisognerebbe cominciare

da quelle cose che non luccicano,

e solo nel vuoto le potrai trovare…  

 

Io

che

ti

sto

cercando

in

fondo

al

mare.

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